Oronero

Le ore passavano lente, la notte era appena iniziata.

Il caldo opprimente sul mio corpo m'impediva di dormire.

 Ne sentivo così forte il fastidio che neppure l'acqua fresca

riusciva ad alleviarne il peso.

Nell'oscurità assoluta decisi di fare quattro passi

sotto il cielo stellato, ma fu quel gesto che mi riportò

alla mente vecchie sensazioni vissute nell'infanzia.

Sollevai lo sguardo in alto,

la volta del mondo brillava di luce propria,

eppure non era così perfetto come sembrava.

All'orizonte, verso nord, scorsi il buio.....

si avvicinava verso di noi,

non avremo potuto fare nulla per fermarlo....

Il tempo era scaduto, ora dovevamo affrontare

ciò che di più terribile temevamo:

"il confronto con le nostre paure".

tratto da: ___________________

T.B.

Il corridoio lungo e polveroso

non ne vedevo la fine.

Guardavo in basso mentre camminavo per il timore di cadere

I miei passi dal rumore sordo e pesante erano fermi e sicuri nella lentezza dei movimenti.

Non potevo vacillare, non potevo indietreggiare, l’equilibrio era precario ma andavo avanti e spingevo……..spingevo il mio corpo nell’aria nera, sporca, piena di paura.

Il mio coraggio, il mio impeto, niente era sufficiente per farmi desistere dall’arroganza di quella sfida.

L’ambiente mi era ostile……. era ostile a tutto; anche la luce con i suoi fievoli raggi nulla poteva fare in quella eterna penombra.

Al mio fianco un movimento basso attira la mia attenzione e voltandomi non credo a tale visione.

Una piccola farfalla bianca mi vola vicina a non più di una spanna all’altezza della caviglia.

Continuo a camminare e la osservo.

Nella breve esistenza che la vita le ha offerto colgo un pensiero, un ricordo di dieci anni prima, quando mi fecero notare che ovunque andassi una farfalla arrivava intorno a me. Volava libera plagiata della mia presenza, per nulla intimorita dal mio ardire nel volerla attirare sul palmo della mano.

Le sue ali per quanto piccole e leggere hanno avuto la forza di creare una crepa nel muro del tempo. Una piccola crepa, insignificante, ma decisa a cambiare le sorti del mio cammino.

Ora la piccola farfalla, dapprima incerta, poi con movimenti diretti si appoggia delicatamente davanti a me ed io mi fermo, la guardo e penso: “ cosa succede?”.

Mi volto indietro, due volte mi sento osservato ma non vedo nessuna presenza che mi possa preoccupare.

La sensazione che stia accadendo qualcosa è forte. Non riesco a capire se è dentro me, nella mia mente, nel corpo, nell’anima o se qualcosa mi stia ruotando intorno per spingermi nell’abisso e farmi precipitare.

Quando mi accorgo del mio torpore……..mi sforzo e vado avanti, riprendo a camminare con il passo sempre più pesante; mi stanco, ma mi accorgo che mai avevo provato simili emozioni.

Mi sento sfinito ma le mie mani avvolgono il viso e sentono i lineamenti distesi, il sorriso appena pronunciato, gli occhi luminosi come il tramonto più atteso.

E finalmente arrivo alla fine del corridoio.

Dietro il mio cammino la farfalla è sparita………si è persa nel nero più profondo, non so dove sia ma davanti a me il corridoio non esiste più.

Qualche mese fà, esattamente ad ottobre, completamente immerso nel silenzio della mia soffitta, scrivevo l'84ima pagina del mio libro. Alcuni personaggi della storia venivano attaccati da un branco di cani famelici e divorati vivi senza possibilità di opporsi a tale bramosia.

Erano spinti dall'odore e dal sapore ferruginoso del sangue che avevano assaggiato, il cui gusto era entrato ormai nelle loro grazie e la loro mente ottenebrata dalla grande fame aveva perso l'ultimo barlume di razionalità, se mai ce n'era stata alcuna.

Riflettendo sugli ultimi fatti di cronaca dove si sottolinea la presenza di cani randagi che attaccano e riducono in fin di vita bambini  e persone isolate che ancora credono nell'amore verso gli animali, mi chiedo se lo stato, non debba intervenire tempestivamente emanando un decreto per far si che il problema del randagismo, ormai divenuto incontrollabile, non cessi definitivamente. 

Abbattere i cani che hanno commesso questi atti di violenza contro gli umani ha solo il sapore della vendetta, ci sono ben altri mezzi per evitare che succedano tali fatti; sta a noi, se ancora vogliamo considerarci esseri razionali, trovare il giusto compromesso di convivenza perchè, e non dimentichiamolo mai, la stessa cosa ha fatto la natura con noi.

Ci ha permesso di vivere al suo fianco, quando invece avrebbe potuto sbranarci

Oronero

Ognuno di noi è destinato a qualcosa di grande........

Oggi ho toccato il fuoco.......

Ormai è dentro di me

ed io ne sono il suo capriccioso folletto.

La vita è così breve......

ma viverla intensamente

la rende eterna.

Oronero

Non riesco a immaginare cosa mi possa colpire più

dello sguardo di una donna

a cui piacciano i miei occhi, quando

languidi osservano il profondo dei suoi.

Non riesco a immaginare cosa possa passarle per la testa,

ma saperlo renderebbe me, ancor più schiavo della sua passione

e lei schiava della mia.

Se questa è la perdizione,

allora io sono già padrone degli inferi.

E' forse questa la mia più grande dannazione?............

Oronero

Ogni giorno è il risultato di cento storie da scrivere. Questa è la mia vita e ogni mio pensiero è il sospiro delle emozioni la cui gabbia del tempo nulla può per ostacolarne l'esplosione.

L'inizio

Oronero