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Bettega deve rimanere

Post n°67 pubblicato il 18 Giugno 2007 da oronzocana555

Roberto Bettega torna il “bomber” della Juventus: non il giocatore
destinato a segnare gol sul campo, ma a segnare colpi sul mercato, e
con una autorità diversa rispetto a un anno fa. Perché? Semplice: aveva
come avversario Marco Tardelli, il membro del Consiglio
d’Amministrazione, suo ex compagno di squadra, da tempo in lista
d’attesa per coprire le sue stesse mansioni. Ma si è dimesso. E’ stato
costretto, per meglio dire, a dimettersi, in quanto i dirigenti gli
hanno fatto capire che hanno intenzione di confermare la fiducia nel
Bobby Gol degli Anni Settanta. E ciò nonostante Roberto appartenesse
alla Triade condannata da Calciopoli, con Moggi e Giraudo. E ciò
nonostante la volontà della proprietà di recidere gli ultimi legami con
la precedente gestione, nel segno del “Dolce Stil Novo”. Ma perché la
difficoltà nel troncare anche con Bettega? Pure qui la risposta non è
complicata. La cancellazione di Moggi ha portato con sé la scomparsa di
una rete fittissima di preziosi contatti sul mercato, in Italia e in
Europa. Si poteva tentare di ingaggiare proprio i più accreditati dei
concorrenti dello stesso Moggi, ma Baldini ha scelto Madrid, e Corvino,
ormai, aveva optato per Firenze. Come fare? L’unico sistema, per non
dovere ripartire da zero, era puntare su un personaggio non colpito
direttamente dallo scandalo, ma in grado di conoscere i “pulsanti”
della “macchina” di Moggi. Piazzarlo alle spalle di Alessio Secco, dopo
il tradimento di Capello, senza un incarico ufficiale, ma mettendolo in
condizione di agire liberamente, con pieni poteri di carattere
esecutivo. Per questo Bettega, come semplice “consulente”
dell’amministratore delegato Blanc, è risultato più determinante,
soprattutto nel momento della disperazione, di Cobolli Gigli, dello
stesso Blanc, di Secco e di Deschamps. E’ stato lui a costruire la
squadra per la Serie B, ed è lui il regista della formazione destinata
al ritorno in A, guidando Secco, come una “chioccia”, verso la completa
maturazione.

Carlo Nesti

 
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