«Rigore è, quando arbitro fischia», ripeteva il buon Vujadin Boskov.
Didier Deschamps, dopo il fischio che ha fatto andare fuori di testa i
giocatori rossoblù e, al 42’ della ripresa, piegato la partita, ritocca
l’aforisma: «Magari si potrà dire che è un rigore generoso, ma resta un
rigore. Marchionni stava giocando il pallone e il difensore del Bologna
l’ha spinto».
Da ex giocatore, però, il tecnico della Juve ben comprende l’umore
nemico: «Mi dispiace per i giocatori e i dirigenti del Bologna -
continua - perché con loro ci sono state decisioni discutibili, ma
sull’episodio del rigore io ho un’opinione differente». Basta ascoltare
qualche metro più in là, quando alcuni giocatori emiliani escono dagli
spogliatoi senza essere stati avvertiti dell’ordine di servizio che
imporrà il silenzio stampa. Così, Daniele Daino, parla con i cronisti
come fosse al bar, senza censure: «Che è successo in campo? Che abbiamo
visto le farfalle e l’arbitro ha fischiato le farfalle. Al 42’. Cosa
volete che vi dica? Basta far parlare le immagini, c’è poco da
ricamare. Noi qui ci giocavamo i play-off e perdere così fa girare le
scatole». Poi aggiunge un particolare da ufficio inchieste: «È stato
detto al nostro team manager che l’arbitro ci aveva graziato nel primo
tempo», nell’episodio del presunto fallo da rigore su Zebina, invece
ammonito per simulazione. Subito arriva la correzione dello stesso
dirigente rossoblù, Patrizio Caniato, ugualmente grave: «Ayroldi ha
detto che se avesse voluto danneggiarci avrebbe fischiato su Zebina».
Osservazione in ogni caso sospetta. Francesco Antonioli preferisce
l’autocensura: «Se parlo mi squalificano per otto mesi».
Alex Del Piero non ci sta a fare appiccicare sulla vittoria della Juve
l’etichetta di furto: «Non ci hanno regalato nulla - dice il capitano
bianconero - e quello di Zebina penso fosse rigore. Ma non dobbiamo
sentirci in colpa, perché in questa stagione è stato maggior il numero
di torti che quello dei favori».
Meglio non dirlo ad Alfredo Cazzola, presidente rossoblù, consigliere
di Lega: «Non voglio fare quello che sbatte la porta, ma tutti devono
sapere che il Bologna merita rispetto. Questo è un momento in cui ci
sentiamo danneggiati. Quello dell’arbitro è un errore grave: ha
fischiato un rigore che non c’era, l’ha visto solo lui». Tuona anche il
direttore sportivo, Fabrizio Salvatori: «Ci stanno portando via i play
off. Se c’era fallo, c’era per noi. Non capisco proprio che cosa abbia
fischiato. Siamo stati derubati e sbeffeggiati, posso capire che la
pazienza scappi a tutti».Fonte: Massimiliano Nerozzi per La Stampa