Creato da oronzocana555 il 12/05/2007
a cura di Daniele De Felice

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

melania5giulianominervinibellassfellineluigifrancocipressamattione99margir7tony_myFeDeRiCo1986Fiakimeradgl1crisperadefelice.danieledamianofuso88covercoopcivicchionimichele
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Prima pagina di TuttosportCobolli Gigli: 'Campagn... »

Alessio Secco, è rottura con l'ambiente

Post n°18 pubblicato il 15 Maggio 2007 da oronzocana555

immagineQuando, qualche mese addietro, era la sagoma di Luciano Moggi, trattato
alla stregua di un comune dispensatore di “pizzini”, a fagocitare lo
spazio dinnanzi alla gigantografia di Padre Pio, ora rimossa nel nuovo
ufficio del presidente Cobolli Gigli, la stima nei confronti di Alessio
Secco quasi stentava a non travalicare i confini, assai flebili,
dell’umano rapporto familiare. All’ombra di Don Luciano, infatti, la
figura assai sfocata dell’uomo chiamato a condurre attività di
ordinaria manovalanza, quasi sembrava accrescere l’importanza rivestita
in un assetto, quello della “Triade”, costruito sulla comprovata
abilità mercantile di Moggi e la tediosa cantilena dell’economo
Giraudo. Da circa sei mesi residente a Londra, lontano da quelle amate
Alpi che avrebbe voluto modellare su misura per la Juventus, solida
macchina operativa in grado di rastrellare ingenti quantità finanziare
anche grazie all’oscuro lavoro del fidato Romy Gai. Dimessosi dal
precedente incarico di direttore marketing per rivestire quello, meno
gratificante, di gestore unico in una prestigiosa azienda svizzera.



Senza più ombrelli a proteggere le spalle dalla pioggia tagliente ed
assai copiosa, però, la figura di Secco, direttore sportivo più per
necessità che per meritevole vocazione, risulta essere la più fragile
all’interno di un nucleo, quello della nuova Juventus, costruito
attorno all’indiscussa professionalità di Blanc, pupillo della Famiglia
Agnelli, e sull’idiosincrasia ad un mondo tanto lontano ed ostile da
quello della “Rinascente”, fatto di sottrazioni e liquidazioni,
mostrata da Cobolli Gigli. Costretto ad imperversare monologhi sul
mercato pur senza vere la medesima padronanza del maestro Moggi, il
quale, in una delle sue ultime apparizioni, prima dello scandalo
intercettazioni, non lesinò a definirlo uno degli elementi
insostituibili del suo ciclo bianconero, il direttore sportivo sembra
subire l’approssimazione, in termini economici e, soprattutto, di
mercato, trasmessa da una società incapace di offrire certezze, ma
soltanto cumuli di ambiguità. Affastellate fra promesse, vuote, e
disegni futuristici fuori persino dalla grazie dell’utopista Marx, al
quale pare ormai far riferimento Deschamps in ogni occasione.



Dalla definizione del parsimonioso contratto di sponsorizzazione con la
“Fiat”, condotto al ribasso e non al rialzo, all’avvilente segretezza cucita attorno alle cifre di un piano industriale da condominio di
borgata. Sino a giungere all’irragionevole lassismo sulle vicende
riguardanti l’addio di Buffon, in preventivo da tre mesi nonostante le
continue smentite, e il mancato rinnovo di Trezeguet. Una delle
principali problematiche di coordinamento fra le varie correnti di
pensiero presenti in Corso Galileo Ferraris, come se non bastasse,
avrebbe origine dai dissidi con Deschamps, per nulla disposto a
tollerare veti di mercato dalla stessa persona che, seduta al fianco di
Capello su di un aereo privato, su ordine di Luciano Moggi, continuava
a dispensargli bugie in merito al suo ritorno lungo le rive del Po. Lo
scollamento, in atto all’interno di uno spogliatoio dalle mura di
marzapane, avrebbe inoltre consentito di avallare la linea difensiva
proposta dall'allenatore, ed abbracciata dagli elementi più
rappresentativi. A conferma dell’unanime visione minimalista, nonché
priva di speranze, che accompagnerà, sino al termine dell'estate, la
nascita della nuova Juventus.



Contribuendo ad affossare, dinnanzi al pubblico ludibrio, la posizione
di Secco, nonché del consulente Bettega. Elemento di complemento sia
all’interno della “Triade”, sia nella percezione della nuova dirigenza,
quanto onnipresente in ogni trattativa imbastita dal direttore
sportivo. Subendo l’umiliazione, assai complessa da metabolizzare, di
non figurare all’interno del nuovo organigramma societario, per evitare
spiacevoli espressioni di continuità con il precedente corso, pur non
essendone mai stato coinvolto in prima persona. I rifiuti, sintomi di
scarsa abilità comunicativa, nonché di una errata gestione delle
risorse finanziarie a disposizione, offerti da Metzelder e Frings, se
non altro, consentiranno di impostare una nuova strategia, ispirata al
rafforzamento dell’organico in relazione alle esigenze della squadra,
confermando gli over trenta e prosciugando i dubbi di Buffon. Quando,
forse, per convincere il portiere campione del Mondo, potrebbe bastare
il ritorno di Lippi…

Fonte: di Alvise Cagnazzo per carlonesti.it

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/oronzocana/trackback.php?msg=2698702

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Nessun Commento
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963