Creato da oronzocana555 il 12/05/2007
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Milan e Inter rivali nel derby ma alleate nelle plusvalenze

Post n°54 pubblicato il 01 Giugno 2007 da oronzocana555

Milano, 2 aprile 2007. - Il caso "Brunelli", arrivato recentemente sotto la lente d'ingrandimento
della Commissione Disciplinare, è solo uno dei numerosi scambi
fittizi tra Milan e Inter avvenuti tra il 1999 e il 2004. La società
nerazzurra e quella rossonera si dichiarano "nemiche" sul campo, sempre
pronte a polemizzare sulle questioni calcistiche: in realtà, la vicenda
delle plusvalenze, evidenziata dai riscontri sui bilanci di entrambe,
sembrerebbe affermare una certa "affinità" tra di esse.


Questo stretto rapporto è tuttora al vaglio della Procura della
Repubblica di Milano, che ne sta verificando le eventuali irregolarità.
Di queste operazioni di "finanza creativa" ne è stata informata il 27
aprile 2004 la VII Commissione Cultura della Camera, che ha indagato
sui problemi del pallone nostrano. Prima di passare in rassegna tutti i
casi riguardanti i due club milanesi, occorre spiegare cos'è una
plusvalenza incrociata fittizia.


La plusvalenza, ossia la differenza positiva tra il valore iscritto a
bilancio di un calciatore e la somma di cessione, è un fatto
perfettamente lecito. Invece, quella incrociata prevede che due club si
scambino alla stessa cifra due o più calciatori contemporaneamente: si
comprende facilmente che in questo caso l'operazione non movimenta
denaro, ma ha solo un risvolto contabile. Entrambe le società
registreranno nell'esercizio di competenza la plusvalenza incassata,
ripartendo invece su cinque anni la cifra della cessione. Quest'ultima
è però una passività che pesa sugli esercizi futuri: ed ecco spiegato
perché Milan e Inter hanno proseguito a scambiarsi altri calciatori
(sconosciuti oppure noti) a prezzi ben superiori rispetto ad ogni
logica di mercato.


I quartetti d'oro


«La Lega non può sindacare l'operato dei singoli, perché sono società
per azioni».Così dichiarò l'ex presidente della "Confindustria del
pallone", Adriano Galliani, durante la conferenza stampa in Lega Calcio
del 24 giugno 2003, a proposito degli scambi incrociati tra la sua
società (Galliani era allora ed è tuttora amministratore delegato del
Milan) e quella nerazzurra. Galliani aggiunse che «se Inter e Milan
vogliono scambiarsi i giocatori, non posso farci niente».


Fedele a questo suo principio, il dirigente rossonero svolse pochi
giorni dopo l'ennesima operazione con l'Inter. Infatti, stando al
bilancio 2002/2003 del Milan, la società di via Turati scambiò con
quella presieduta da Massimo Moratti due quartetti di giocatori.



Il Milan cedette all'Inter Simone Brunelli, Matteo Definite, Matteo
Giordano e Ronny Toma. In cambio, la società nerazzurra cedette a
quella rossonera Salvatore Ferraro, Alessandro Livi, Giuseppe Ticli e
Marco Varaldi. Il prezzo complessivo pattuito fu di 13,95 milioni. Il
Milan incassò una plusvalenza di 11,961 milioni, mentre l'Inter ottenne
un maggior introito di 13,941 milioni. Particolare curioso: Livi fu
ceduto a 3,45 milioni contro i 3,5 per ciascun altro calciatore. Visti
i prezzi gettati a caso, perché sono state tolte proprio a lui 50mila
euro di valutazione? E' un mistero rossonerazzurro.


Gli scambi del '99


Oltre al celeberrimo scambio di quartetti, Milan e Inter hanno svolto
anche altri scambi incrociati. In ciascuna delle stagioni comprese tra
il 1999-2000 e il 2001-2002 Inter e Milan si sono passati di mano Paolo
Ginestra e Matteo Bogani, Fabio Di Sauro e Davide Cordone, Andrea
Polizzano e Marco Bonura. Ogni operazione ha fruttato una plusvalenza
reciproca variabile tra i 7 e i 10 miliardi di vecchie lire (non era
ancora in vigore l'euro): valutazioni completamente fuori mercato per
l'epoca.


Ma ci sono stati anche scambi di giocatori celebri, come Francesco Coco
e Clarence Seedorf: sia l'Inter che il Milan hanno incassato la stessa
cifra di 29 milioni. Questo scambio è stato effettuato nell'estate del
2002, quando tutti gli osservatori del calciomercato affermavano in
coro che i prezzi erano in netta discesa. Nonostante ciò, il valore
attribuito a Coco e Seedorf è lo stesso dell'acquisizione un difensore
di livello internazionale come Alessandro Nesta: il Milan lo prelevò
dalla Lazio per circa 31 milioni il 31 agosto del 2002.



Ma il "valzer" dello scambio di casacche, svolto da Milan e Inter,
ha coinvolto altri giocatori: Andrea Pirlo, Andres Guglieminpietro,
Dario Simic, Cyril Domoraud, Christian Brocchi, Umit Davala.


Gran finale con Crespo


Nel calderone delle plusvalenze interiste, una voce a parte merita
l'«affare Crespo», segnalato anche dalla società di revisione Kpmg
nella sua relazione al bilancio 2005/2006 della società nerazzurra. Il
31 agosto 2002 l'Inter acquistò dalla Lazio l'attaccante Hernan Crespo
per 38 milioni di euro, secondo quanto rilevato a pagina 53 del
bilancio della società biancoceleste.


La società milanese aveva sottoscritto un contratto quadriennale con il
calciatore argentino: dividendo la cifra spesa su quattro anni se ne
deduce che l'ammortamento annuo era pari a 9,5 milioni, che avrebbero
portato il suo valore al 30 giugno 2003 a 28,5 milioni. Alla fine di
agosto 2003,

Crespo fu ceduto al Chelsea per 24 milioni: di conseguenza nel bilancio
dell'Inter 2003/2004 ci si sarebbe attesa una minusvalenza di 4,5
milioni. E invece no: la società di Massimo Moratti comunicò, a pagina
8 del suo documento contabile, di aver ottenuto una plusvalenza di
20,663 milioni da contabilizzare proprio nel 2003/2004.


La plusvalenza di Crespo fu l'effetto deleterio della legge
"spalmadebiti" approvata nel febbraio 2003. Secondo la perizia giurata,
obbligatoria per la normativa, effettuata il 30 giugno 2003, il valore
del calciatore argentino era crollato a 4 milioni: meno di due mesi
dopo era letteralmente volato a 24 milioni. Ecco spiegata la
plusvalenza da circa 21 milioni ottenuta dall'Inter.


Ma, secondo l'articolo 2426 del Codice Civile questo "prodigio" da mago
Silvan non è possibile: la valutazione di un bene, com'è appunto un
giocatore per una società di calcio, va iscritta al costo di acquisto
regolarmente ammortizzato.

Fonte: quotidiano.net

 
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