Creato da red_62 il 04/02/2008
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Un paio di scarpette rosse
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’ eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
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Abbiamo avuto tempi in cui
quei rami di agrifoglio
vestivano quaderni e pensierini,
mentre l'albero già spoglio
di cartone e cellophan
si colorava a festa
per attendere la visita del prete.
E poi le luci intermittenti.
come i nostri più segreti sentimenti.
Ed eravamo tanti:
amici coi parenti,
vicini e conoscenti
che non ci sono più.
Abbiamo avuto tempi
con il vischio sulla porta,
tovaglie rosse e luci di candela.
C'era sempre una signora
che non si sposava mai,
torrone nella cesta,
telefonate giunte da lontano
con gli auguri da Piacenza
e il panettone stava sopra la credenza
in quella grande stanza,
fra quella confidenza.
E c'era una presenza
che non ritrovo più
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IL CARABINIERE ARRIVO' DI FRONTE A DIO,
in attesa del suo turno,
sperando che le sue scarpe fossero lucide,
scintillanti come i bottoni della divisa.
"Fatti avanti, vecchio guerriero,
cosa devo fare di te?
Hai sempre porto l'altra guancia?
Hai frequentato come si deve la mia Chiesa?"
Il Carabiniere alzò le spalle e rispose:
"No, Signore, immagino di no,
perché chi di noi porta armi
non può essere sempre un santo.
Ho dovuto lavorare spesso di domenica,
e il mio linguaggio a volte era tremendo,
e mi è capitato di essere violento,
perché il mondo è un posto duro.
Ma non ho mai preso
una monetina che non fosse mia,
anche quando facevo un sacco di straordinari,
e i conti di casa schizzavano alle stelle.
E non ho mai ignorato nemmeno una richiesta di aiuto,
anche se magari tremavo di paura,
e qualche volta, Dio perdonami,
ho pianto come una femminuccia.
Lo so che non merito un posto
tra questa gente,
non mi volevano mai avere intorno,
a parte quando dovevo scacciare le loro paure.
Se hai un posto qui per me, Signore,
non serve che sia grande.
In vita mia mi sono sempre accontentato,
quindi se non hai molto da darmi, io capirò."
Si fece silenzio intorno al trono,
dove di solito si affollano i santi,
mentre il Carabiniere restava dritto, in silenzio,
aspettando il giudizio del suo Dio.
"Vieni ed entra, mio carabiniere,
hai portato bene i tuoi fardelli,
ora cammina in pace per le vie del Paradiso,
all’Inferno ci sei stato abbastanza.
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Inviato da: vulnerabile14
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Inviato da: PAOLA11O
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