ORSELLINA

UN BLOG CREATO PER DELLE PERSONE SPECIALI

Creato da mariamargheritams il 07/03/2008

angelo


 

preghiera

Signore, aiutami

ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ti ringrazia con gioia,
Un amico che
si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un'amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa' che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.

Grazie a solosorriso e streghetta

che mi hanno permesso di realizzare

questo post buona domenica a tutti

 

Papa

 

 

Siani " andiamo tutti quanti al mare "

Post n°206 pubblicato il 08 Agosto 2009 da ROSARIOeSTEFANIA

 
 
 

Quelli Che Benpensano

Post n°205 pubblicato il 05 Agosto 2009 da ROSARIOeSTEFANIA

 
 
 

CIAO

Post n°204 pubblicato il 30 Giugno 2009 da ROSARIOeSTEFANIA

 

Artista: Sting
Titolo Originale: All This Time
Titolo Tradotto: Tutto Questo Tempo

Oggi ho guardato fuori
Al di là del fiume
Ho visto una città avvolta nella nebbia e un vecchio campanile
Dove giocano i gabbiani
Ho visto tristi cavalli da tiro camminare lenti a casa
Nella luce del sodio
Ho visto due preti sul traghetto
Oche d’Ottobre in una fredda sera d’inverno

E tutto questo tempo il fiume ha scorso
Al mare senza fine

Due preti son venuti a casa nostra stasera
Uno giovane, uno vecchio, ad offrire preghiere per i moribondi
Per officiare il rito finale.
Uno insegnava, l’altro imparava
Da che parte soffia il vento gelido
Sbattendo e agitandosi in nero pretesco
Come uno sterminio di corvi
E tutto questo tempo il fiume ha scorso
Al mare senza fine
Se potessi scegliere prenderei una barca dal fiume
E seppellirei il vecchio
Lo seppellirei in mare

Beati i poveri, perché erediteranno la terra
Meglio essere poveri che un uomo grasso nella cruna di un ago
E quando le parole furono pronunciate, giuro, sentii
Il vecchio che rideva
“A che ci serve un mondo usato, come può
essere di valore?”

E tutto questo tempo il fiume ha scorso
Senza fine come una lacrima silenziosa
E non smetteva di scorrere
Padre, se esiste Gesù
Perché non è mai venuto a vivere qui?

I maestri ci dicevano, che i Romani costruirono questo luogo
Un muro e un tempio, il bordo dell’impero
Città di guarnigione
Vissero e morirono, pregarono i loro dei
Ma gli dei di pietra non emettevano suono
E l’Impero andò in briciole, finchè non rimasero
Che le pietre da ritrovare negli scavi

E tutto questo tempo il fiume ha scorso
Nella luce cadente d’un sole nordico
Se potessi fare a modo mio prenderei una barca dal fiume
Gli uomini impazziscono in congregazione
Stanno meglio soltanto
Uno ad uno
Uno ad uno…

E mai una volta nella mia vita
Mi sono sentito più solo di adesso
Anche se proclamo di dominare tutto quello che vedo
Non vuol dire nulla per me
Non ci sono vittorie
Nelle nostre storie, senza amore

 
 
 

Everybody Hurts - REM

Post n°203 pubblicato il 19 Giugno 2009 da ROSARIOeSTEFANIA

 

Titolo Canzone Tradotto: Tutti Soffrono


 
 
Quando il giorno è lungo
E la notte
La notte è solo tua
Quando sei sicuro di averne avuto abbastanza
Di questa vita
Beh, aspetta un attimo
 
Non lasciarti andare
Tutti piangono
E tutti soffrono
A volte
Qualche volta tutto è sbagliato
Ed è tempo di cantare insieme
 
Quando il tuo giorno è una notte solitaria
 (tieni duro, tieni duro)
Se senti di non farcela più
(tieni duro)
Quando pensi di averne avuto abbastanza
Di questa vita
Beh, aspetta un attimo
 
Tutti soffrono
Cerca conforto nei tuoi amici
Tutti soffrono
Non arrenderti
Oh no
Non arrenderti
Se hai la sensazione di essere solo
No, no, no,
Non sei solo
 
Se stai sulle tue
In questa vita
I giorni e le notti sono lunghe
Quando pensi di averne avuto abbastanza
Di questa vita
Per aspettare
 
Beh, tutti soffrono a volte
Tutti piangono
E tutti soffrono a volte
E tutti soffrono a volte
Tieni duro
Tieni duro

 
 
 

SHOEFITI

Post n°202 pubblicato il 18 Giugno 2009 da ROSARIOeSTEFANIA

 

Nuova moda: scarpe appese ai fili
Spunta anche a Caserta «shoefiti»Compaiono a mezz’aria decine di paia verniciate
in varie zone della città. È una tendenza già diffusa

 

CASERTA — Si chiama » (da shoe= scarpa e fiti=graffiti), arriva da Ol­treoceano e sta contagiando anche i casertani. Da qual­che settimana, in alcune stra­de cittadine, anzi sopra di es­se, appese ai fili aerei della luce o del telefono, penzola­no coppie di scarpe, scarpon­cini, perfino piccoli doposci, verniciati con colori brillanti (giallo, rosa, verde, rosso). Un fenomeno che, per la veri­tà, non molti casertani han­no notato. Lo confermano i Vigili urbani. «Non ci è per­venuta nessuna segnalazio­ne in proposito» dicono. Il segno della scarsa abitudine dei casertani a guardare in al­to. E con i tempi che corrono c’è da capirli. Come arrivano lassù quelle scarpe è un mi­stero. L’ipotesi più probabile è che una volta legata, la cop­pia venga lanciata sui fili co­me una sorta di bolas «fai da te». Già visto nelle strade di molti paesi, dalla Germania, al Canada, alla Gran Breta­gna, alla Spagna, all’Austra­lia, al Brasile, al Messico, al Perù, all’Irlanda, Israele, Nor­vegia, Svezia, lo strano feno­meno si sta allargando come una di quelle manie che at­traversano i territori del mondo globalizzato. Patria d’origine di questa pratica gli Stati Uniti.

Incerte e diver­se le motivazioni. In Ameri­ca, pare che quelle scarpe servano a segnalare una zo­na di spaccio, secondo altri, invece, l’abitudine è nata per ricordare un lutto (le scarpe sarebbero della perso­na scomparsa), spiegazioni meno sinistre vogliono quel­le calzature lanciate sui fili come un modo per celebrare la fine di un ciclo di studi o un imminente matrimonio, insomma, una sorta di rito di passaggio da una condi­zione all’altra. Segnali con­venzionali, originale forma artistica, insolito strumento di comunicazione qualun­que cosa sia la nuova abitudi­ne si sta diffondendo in cit­tà. La zona più ricca di «scar­pe penzolanti» è l’incrocio fra via Unità d’Italia e via Na­poli. Sono almeno una diecina le coloratissime calzature ap­pese, mentre cominciano ad essercene anche in altre stra­de: in via Mazzini, lato piaz­za Vanvitelli, in piazza Pite­sti, altezza Chiesa del Buon Pastore, ad Ercole, in via Ap­pia, località Torretta, e, c’è da giurarci, è solo l’inizio. «Una mattina abbiamo nota­to quelle scarpe dalla fine­stra del nostro studio in via Unità italiana» dice l’architet­to Vittoria Merola. «Dapprima erano solo due paia, poi sono diventate sempre di più. Non credo sia­no un fenomeno allarmante, anzi mi piace pensarle come delle installazioni creative, oppure un gesto di 'viral marketing' utilizzate per pubblicizzare, chissà, l’aper­tura di un negozio o il lancio di un nuovo prodotto».

 

 
 
 

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