Non ho avuto tempo...non in senso stretto, di spazio tra un avvenimento e un altro, ma di tempo per esserci come dovrei. Non posso andare in chiesa in costume da bagno, non posso mangiare se poco prima ho vomitato...c'è un filo costante di attività tra me e il mio lavoro anche quando sono altrove, a riposo o in compagnia, seduto o sudato. Per carità, amo il mio lavoro ed è già molto, ma mi sto accorgendo che non sono più bravo come una volta a cercarmi l'angolo, lo spiraglio, lo scarico e mi accorgo sempre più tardi che sto cambiando. Ieri ho messo in piedi il cavalletto e ho pensato ad una tela bianca e ad un infinità di colori per quindici minuti circa, dieci anni fa sarei uscito a comprare tela e colori. Le scale, i riff, le ballate con la chitarra vorrei provarle sempre fino a cinque minuti prima di averla di fronte mentre prima la mettevo anche nel cofano della mia macchina. Avrei scritto tante altre cose prima di questo post ma non ho più ritrovato l'istinto...forse è tutto normale, si cambia pelle, il tempo è sempre più silenzioso, il modo di vedere le cose trovano percorsi e sfoghi alternativi ma quella strana sensazione che può bastare anche una sola semplice distrazione non la mando proprio giù.
Per il resto tutto bene.
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Ad una prima lettura del post mi era sembrato di cogliere un atteggiamento di rassegnazione, forse tristezza. In realtà credo non si tratti di nessuna delle due cose.. E' che si cresce, caro Orso e non è facile vivere il passaggio dal carpe diem al carpe vitam. I cambiamenti si sa,lasciano sempre un 'segno',nel bene e nel male, perciò è necessario imparare a governarli, a non lasciarsi travolgere del tutto, a concedersi sempre dei momenti esclusivi, a reimpossessarsi di uno spazio individuale per rigenarsi, per dare voce al tempo. Perchè poi il tempo avanza le sue richieste, te ne accorgi per caso quando, aprendo il cassettone dei piatti noti che il servizio è decimato, oppure, guardandoti allo specchio, vedi i primi capelli bianchi, o quando decidi di metterti a dieta e perdere anche un solo chilo diventa un'impresa. Perciò Orso, prova a dipingere ancora, riprendi la chitarra, trova uno spazio e il tempo per farlo...Tieni la barra del timone di te stesso e governa la nave della tua vita per approdare nell'unico porto sicuro...quello dell'esistenza. In fondo non è detto che certe 'formule' non possano essere sovvertite:-)) Orso, meno male che il resto va tutto bene, sennò non sò cosa avrei scritto ancora:-))) Ciao un bacio, Ale:-)) |
(Rispondi)
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