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Creato da gabriele19721972 il 14/07/2009

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ILCARCIOFO

Post n°3 pubblicato il 21 Luglio 2009 da gabriele19721972

Generalità: è una pianta perenne tipicamente mediterranea, che cresce spontanea nelle zone più calde. Dal secolo quindicesimo il carciofo è stato utilizzato per uso alimentare. La radice è fittonante e da essa, a primavera, spuntano le foglie di colore grigio verde e dal centro della rosetta finale a primavera spunta un fusto ramificato che termina con un capolino fiorale.
Questi capolini, parte commestibile del carciofo, hanno la base ingrossata, carnosa, con brattee a forma di scaglie che in alcune varietà terminano con una spina.
La pianta, come si è detto è perenne, si coltiva però come pianta produttiva per massimo una decina d'anni. La produzione spontanea dei carciofi è di fine inverno - primavera, ma con opportune tecniche colturali può essere prodotto anche in autunno - inverno.
Si coltiva nell'orto o in pieno campo; da ogni pianta si può raccogliere una decina di carciofi, per cui in un modesto appezzamento si possono avere quantità sufficienti anche coltivando poche piante.

Clima: vegeta in un clima mite e asciutto anche se si adatta a climi relativamente freddi. Teme gli sbalzi di temperatura e le brinate.

Varietà: ricordiamo il violetto di Chioggia, il violetto spinoso sardo, il romanesco senza spine tipico del Lazio con capolini molto grandi, lo spinoso della Liguria, e il grosso di Bretagna.
Terreno: gradisce terreni di medio impasto, ricchi e profondi con poco scheletro, ma si adatta anche a terreni argillosi o calcarei, torbosi e acidi o addirittura salmastri.
Consociazione: buona quella con la lattuga, con i piselli, con i ravanelli, con la cipolla, il porro e i fagiolini nani.
Propagazione: Può essere per seme o per via agamica e quindi per parte di pianta (carducci o ovuli).
La semina deve essere effettuata in semenzaio coperto a fine inverno o in semenzaio non protetto in primavera, oppure direttamente in campo a maggio.
In semenzaio il seme viene distribuito a file alla profondità di un centimetro e mezzo.
Nel caso utilizzassimo i carducci, cioè gemme che si sviluppano nella pianta madre, si devono staccare con una piccola porzione di rizoma muniti di qualche radichetta (bambolina).
Per la riproduzione si possono inoltre usare gli ovuli, cioè porzioni di fusto munite di una gemma.
Impianto e cure colturali della carciofaia: gli ovuli vengono staccati dalla pianta madre in estate. Si fanno germogliare tenendoli ammassati e inumiditi per un paio di giorni e poi si piantano nell'orto in solchi o buche profonde una ventina di centimetri ad una distanza tra le piante di un metro - un metro e venti minimo negli impianti stabili, mentre negli annuali si possono disporre i carciofi più vicini.
Per ottenere una produzione primaverile, i carducci si staccano dalla pianta madre nel mese di ottobre. Si piantano a dimora in una buca profonda, usando le stesse accortezze già dette in precedenza, e con i primi freddi si rincalzano.
A primavera si zappano e si concimano al piede e già dal primo anno si potrà avere una produzione soddisfacente. L'anno successivo si effettuano le solite operazioni colturali.
Per la produzione autunno - invernale, i carducci si piantano in primavera nella carciofaia.
Prima del trapianto dei carducci si devono cimare le foglie.
La scarducciatura è una operazione utile che deve essere effettuata a prescindere dall'uso del carduccio, poiché libera la pianta dai polloni che le sottrarrebbero vigore.
Nell'orto non tutti i carducci si eliminano, se ne lasciano uno o due che piegati e interrati nel suolo si sbiancano a causa dell'eziolatura e possono essere raccolti e con qualsiasi ortaggio.
Avversità: le lumache e i topi, in particolare le arvicole, possono produrre gravi danni alle radici.
Tra gli insetti ricordiamo gli afidi, il maggiolino e il grillotalpa, ma particolarmente dannosa è la nottua del carciofo le cui larve scavano gallerie dentro le nervature delle foglie è può essere combattuta eliminando le piante infestate o con trattamenti a base di piretro o rotenone.
La vanessa del carciofo una piccola farfalla le cui larve rosicchiano prima la pagina inferiore della foglia, e poi tutto il lembo fogliare.
Tra le malattie crittogamiche è da ricordare il mal bianco che si manifesta sulle foglie sotto forma di ingiallimenti di diversa estensione, in corrispondenza delle quali appare una muffa farinosa biancastra. Le parti interessate si seccano e si lacerano e il lembo fogliare si piega verso l'alto.
La raccolta: si effettua recidendo con un taglio netto i capolini fiorali ancora in bocciolo, con le brattee ben serrate. I carciofi si asportano insieme ad una ventina di centimetri di gambo fogliato che, priva dei filamenti esterni, è considerata commestibile.

Coltivare il carciofo è come coltivare un albero.Ogni anno è 1 sorpresa!

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Commenti al Post:
melania_77
melania_77 il 21/07/09 alle 22:02 via WEB
Ciao!Interessante il tuo pos! Volevo chiederti, dato che sono un'appassionata di cucina, se avevi qualche consiglio per poter fare un cynar bio fatto in casa! Grazie infinite
 
taniadanesi1969
taniadanesi1969 il 21/07/09 alle 22:07 via WEB
mi associo alla rikiesta di melania.molto interessante il tuo post,soprattutto x quanto riguarda la ricetta x il cynar :D complimenti x il blog
 
gabriele19721972
gabriele19721972 il 21/07/09 alle 22:25 via WEB
Care ragazze, grazie innanzitutto! Ho un meraviglioso libro antico nel quale sono riportate delle ricette molto interessanti che usa spesso la mia ragazza e ne ho proprio una che fa al vostro caso...spero di accontentarvi! AMARO DIGESTIVO AL CARCIOFO 500 gr di foglie di carciofo 1 litro di alcool neutro a 70° (alcool neutro a 90°allungato con acqua) -Mettete a macerare le foglie di carciofo nell'alcool per 12gg -Quindi filtrate con carta enologica e imbottigliate -Considerate che questo digestivo è abbastanza forte e molto amaro, quindi se volete renderlo un pò più leggero potete eventualmente aggiungere dello sciroppo di acqua e zucchero (massimo 150g di acqua e 150g di zucchero)
 
Ingjald
Ingjald il 21/07/09 alle 22:33 via WEB
Interressante il tuo blog. Sono uno svedese trapiantato in italia. Noi svedesi amiamo bere e anche di forte gradazione. Mi interesserebbe conoscere qualche ricetta per fare dei liquori "in casa". Possibilmente non troppo complicati(non sono un re della cucina....). Grazie in anticipo gabriele.
 
gabriele19721972
gabriele19721972 il 21/07/09 alle 22:46 via WEB
Caro amico svenska, ecco qui una ricetta fatta apposta per te...con un misto erbe delle tue terre! PICCOLO AMARO DI ERBE SVEDESI -1 l e 1/2 di acquavite di grano o di frutta a 40° -10 gr di ognuno: aloe (o polvere di assenzio),manna,teriaca veneziana, radice di angelica, canfora naturale,radice di rabarbaro, radice di curcuma,foglie di cassia, 5 gr di mirra, 0,2 g di zafferano, 5 g di radice di carlina. Le erbe vanno messe a macerare con l'acquavite in una bottiglia a collo largo,lasciandola per 15 gg al sole,e scuotendola ogni gg. Filtrate per il travaso in bottiglie più piccole e filtrate poi ogni volta prima di bere. Chiudere ermeticamente e conservare in frigorifero. Può essere conservato per molti anni, e più riposa maggiore è il suo effetto. a questo punto non mi rimane che dirti...SKUUUUUUUUUUUUL!
 
melania_77
melania_77 il 21/07/09 alle 22:48 via WEB
Meraviglioooooso!!Grazieeee....ho preso nota anche dell'altra ricetta...così quando andrò al lago da un mio caro amico svedese .. lo proverò!!!a presto
 
metropolita.na
metropolita.na il 22/07/09 alle 10:57 via WEB
è sempre interessante leggerti. Perchè concludi dicendo che coltivare il carciofo ogni anno è una sorpresa? Interessante anche la ricettina che hai consigliato. I carciofi sono davvero buonissimi. Saluti
 
 
gabriele19721972
gabriele19721972 il 22/07/09 alle 18:24 via WEB
Il carciofo è una sorpresa perchè ogni anno all'inizio dell'inverno devi tagliarlo rasoterra per proteggerlo e ricoprirlo di paglia. l'anno successivo la pianta darà nuovi frutti e nuove forme...
 
robin_19750
robin_19750 il 23/07/09 alle 00:43 via WEB
leggendo i suoi post,mi e venuta in mente una poesia di Pablo Neruda,che le scrivo...grazie per la sua visita... Ode al carciofo di Pablo Neruda Non mi piace potrebbe essere meglio bella ma non eccezionale mi piace bellissima Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero, ispida edificò una piccola cupola, si mantenne all'asciutto sotto le sue squame, vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono, divennero viticci, infiorescenze commoventi rizomi; sotterranea dormì la carota dai baffi rossi, la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino, la verza si mise a provar gonne, l'origano a profumare il mondo, e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero, brunito come bomba a mano, orgoglioso, e un bel giorno, a ranghi serrati, in grandi canestri di vimini, marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno: la milizia. Nei filari mai fu così marziale come al mercato, gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi, file compatte, voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade, ma allora arriva Maria col suo paniere, sceglie un carciofo, non lo teme, lo esamina, l'osserva contro luce come se fosse un uovo, lo compra, lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe, con un cavolo e una bottiglia di aceto finché, entrando in cucina, lo tuffa nella pentola. Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo, poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta del suo cuore verde.
 
 
gabriele19721972
gabriele19721972 il 25/07/09 alle 11:55 via WEB
Bellissima....Grazie
 
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