Zeri-riflessioni

Fra le molte, troppe cose che non vanno, oggi scegliamo problematiche interessano tutti, residenti e non residenti


Il maltempo, la pioggia, e fra non molto la neve ed il ghiaccio, oltre all'ormai immancabile nebbia.Vivere in montagna, è noto, presenta aspetti positivi e negativi, per il nostro territorio, gli aspetti positivi si possono riassumere in una buona qualità della vita, grazie all'ambiente pressochè intatto da secoli, esente da inquinamenti vari, con ritmi di vita che non hanno nessuna somiglianza con quelli delle città ed inoltre la possibilità di poter usufruire ancora di prodotti commestibili locali genuini, in un contesto dove si ha ancora la fortuna di conscerci pressochè tutti personalmente, di chiamarci per nome e normalmente usare il "tu" e non il "lei".Gli aspetti negativi, sono diversi,  se il territorio in cui si vive, è morfologicamente e strutturalmente "fragile" ( buona parte dei nostri 75 kmq sono a rischio idrogeologico ), buona prassi vorrebbe che per mitigare questo importante aspetto che riguarda non solo la viabilità, ma anche gli insediamenti civili e l'integrità del territorio stesso, si adottassero appropriati comportamenti ed adeguate regole, comportamenti e regole, finalizzate a diminuire i rischi derivanti da periodi di prolungato maltempo.La parte del leone, in questi casi è demandata e dovrebbero farla, le pubbliche amministrazioni a questo deputate, spesso sono  semplici accorgimenti, dettati dall'esperienza e dal buon senso, ma a Zeri, queste caratteristiche non hanno dimora, i due enti pubblici che dovrebbero essere più vicini ai cittadini, cioè Ente Provincia e Amministrazione Comunale, sono latitanti, quale è l'argomento?, è quello della regimazione delle acque superficiali e della manutanzione delle opere atte a smaltirle.Non serve essere geologi o ingegneri idraulici per sapere che, le acque meteoriche (pioggia), se abbondanti, e se non incanalate e direzionate opportunamente, sono il primo scalino in discesa per i dissesti, la montagna non è più frequentata a scopi lavorativi, un tempo, i residenti che vi si recavano, provvedevano a mantenere in efficenza il sistema di smaltimento delle acque meteoriche, ora questo non è più, a maggior ragione, essendo venuta a mancare questa manutenzione spontanea, si dovrebbe prestare attenzione al mantenimento dell'esistente sistema di regimazione delle acque superficiali, questo almeno in prossimità dei paesi e delle parti di territorio più a rischio, ma è sotto gli occhi di tutti, non si fa nulla.La Provincia ed il Ciomune, hanno abbandonato l'ordinaria manutenzione, le "zanelle", cioè le canalette di scolo delle acque, laterali alla sede stradale, non esistono quasi più, nessuno le pulisce (a parte qualche privato che per impedire all'acqua di entrare in casa ha provveduto a pulire i tratti nelle sue prossimità), l'erba e la vegetazione spontanea, ai lati delle strade non viene più tagliata, ed a parte lo spettacolo "indecoroso" con cui si presentano i nostri paesi ( ma il Sindaco intendeva questo quando diceva della nostra vocazione turistica?, se questi sono i biglietti da visita stiamo freschi), di questi tempi, in cui i terreni non assorbono più neanche un litro d'acqua, la stessa si disperde per ogni dove invece di raccogliersi nei punti prestabiliti.Strade come piscine e torrentelli, cedimenti marcati dei fondi stradali, movimenti franosi ed infiltrazioni d'acqua nelle abitazioni e nelle stalle, sono diventate una costante normale, si fa finta di non vedere, si aspetta probabilmente che succeda qualcosa di eclatante, allora sicuramente si provvederà ad incolpare la fatalità, la mancanza di soldi ed il prolungato maltempo, però si avrà diritto ad un articolo sul giornale in cui la Provincia ed il Sindaco dichiareranno la loro completa disponibilità e ci elargiranno tante belle parole e promesse, le quali come accade, non saranno mantenute.Eppure, le persone per provvedere alla manutenzione ordinaria, ci sono, ed anche in un discreto numero, solo che fanno dell'altro, sicuramente grazie ad ordini superiori, eppure non molto tempo fa, anche allora pioveva molto, con molte meno persone da utilizzare, si manteneva correttamente la regimazione superficiale delle acque meteoriche, le strade sono sempre quelle, forse, dico forse, vi era più amore per il proprio territorio e ci si sentiva veramente partecipi di una comunità, questo a partire da chi ha il potere decisionale ed a seguire da chi deve fare il suo dovere.Poi arriverà la neve (speriamolo per gli impianti sciistici dello Zum Zeri), il ghiaccio e la nebbia, le strade saranno le solite, la manutenzione assente e gli accorgimenti per alleviare i disagi una chimera, quasi ovunque si farà come al solito ricorso al "fai da te".La viabilità a Zeri, tutta, sia essa provinciale che comunale, se in estate è difficile, in autunno/inverno diventa pericolosa, il nostro territorio, come già detto è fragile, è una terra in continuo movimento, gli unici fermi sono Provincia e Comune, sempre parole, parole, parole.