La sensibilità, "forse", è una condizione umana più che un dono raro che talvolta pare sgradito..Un ostacolo, via via sempre più insormontabile, al benessere dell'anima. E' una sorta di intelligenza emotiva che amplifica le sensazioni vissute rendendo vulnerabile chi le percepisce. Come luce fra gli alberi, sofferenza e gioia si alternano in un'estenuante discontinuità dimorando poi nel profondo essere. Un dolore che non si vede, ma si sente in ogni sua sfaccettatura e di cui ti fai carico quasi completamente. E' come vivere un brutto sogno, dove inquietudine e malessere, si fondono con chi li genera,mentre fragilità ed impotenza prendono il sopravvento su di te.La sensibilità ti mostra orizzonti che altri non vedono perchè ai più è visibile solo l'apparenza..strali ti pungono le viscere quando, andando oltre ad essa, vedi l'altrui prospettiva diventandone parte integrante.Soffri con chi soffre e gioisci con chi esulta, arrivando ad intuire, soprattutto, quando qualcuno ha bisogno di te prima ancora che te lo chieda sentendo l'effettiva intensità del suo tormento. La sensibilità,"forse", è davvero anche un dono raro che si affina con l'esperienza e, nonostante sia molto spesso portatrice di dolore di cui siamo talvolta spettatori silenti, rimane comunque un bagaglio spirituale che alimenta una più profonda umanità e che ci permette di volgere lo sguardo laddove la sofferenza sfugge all'occhio inconsapevole cercando di medicarne le ferite..