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I GEROGLIFICI - Premessa


 La parola "geroglifico" non  è egiziana; sitratta di un termine greco, formato dahieros "sacro" e da glyphein "incidere".In altre parole i Greci consideravanoi geroglifici come una scrittura sacra incisa. Ma gli Egizi come rappresentavano in geroglifico la loro lingua?Essi la indicavano con questi due segni: 
 Il primo segno, 
, è un bastone eserve a scrivere sia la parola "bastone"sia ad indicare "parola". Il secondo segno,
, è una bandiera mossa dal ventoposta in cima a un'asta e serva a scriverela parola "Dio". Poste sulla facciata deitempli questi segni annunciavano lapresenza della divinità. Quindi un geroglifico per un Egizio era sia un"bastone di Dio", al quale appoggiarsiper meglio ordinare la propria vita, siauna "parola di Dio", che era necessario saper comprendere. Nelle iscrizioni appareanche sotto questa forma:  
  Come spiegare questa raffigurazione unpò differente?
, "Dio", è posto prima di
, "bastone":in questo modo lo scriba metteva in evidenzail suo rispetto verso la divinità, che deve occupareil primo posto. Per quanto riguarda i tre trattinidisposti in verticale 
, essi sonosemplicemente il segno plurale e stanno cosìad indicare che tutti i bastoni, tutte leparole e quindi tutti i geroglifici sono tenutiin conto, dunque si legge:"Dio, i bastoni (o le parole)" ovveroin forma italiana: "le parole di Dio" =  i geroglifici.