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I GEROGLIFICI - GRAMMATICA E ALFABETO


 
Nella sua prima fase la scrittura egiziaaveva sviluppato una serie di ideogrammi,segni che rappresentavano in forma figurativaun oggetto materiale. La figura rappresentatapoteva essere una cosa reale (persona, animaleoppure oggetto), e in tal caso si trattava dipittogramma, oppure poteva indicareun'azione. Esistevano però ancheideogrammi con un significato simbolico.Vale a dire che a ogni segno corrisponde una parola. Un esempio divenuto ormai classico di questo di comunicare è dato dalla ben conosciuta Tavolozza di Narmer. 
 Con gli ideogrammi non era semplice peròriprodurre concetti astratti e le variazionigrammaticali, per cui si rese necessario unsistema di scrittura che rappresentasse i suonidelle parole (fonemi). A tal fine furono presicome base i circa 150 ideogrammi esistenti, chevennero spogliati del loro valore ideografico(cioè d'immagine) per conferire loro invece unvalore fonetico (cioè di suono). Si tratta dei cosiddettifonogrammi, attraverso i quali si trascrivevanoparole diverse da quelle dell'ideogramma originale.Per esempio, l'ideogramma che rappresentavala "casa",
, che conteneva i fonemipr, fu utilizzato per riprodurre la parola"uscire", che conteneva gli stessi fonemi.Ciò non significa che la parola rappresentatadall'ideogramma originale e il nuovo fonogrammasi pronunciassero allo stesso modo, poichènei geroglifici sono riprodotte solo le consonantie le semiconsonanti e non le vocali.I fonogrammi potevano rappresentare suoniconsonantici di una,  
  due  
 o tre lettere.  
 
  I trilitteri più comuni