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Howard Carter


Carter intraprende la sua ultima stagione di scavinella Valle dei Re senza curarsi del mondo esterno, nonostante in quell'anno l'Egitto sia scosso damovimenti di rivolta e da velleità di indipendenzasempre più evidenti. Carter non se ne cura e, inquest'autunno del 1922, gioca la sua ultima carta.Il 5 novembre 1922, quando arriva al cantiere, notasubito una quiete del tutto inusuale. L'assenza dirumore, di canti e di parole non è normale, e intuisceche questo silenzio risponde a un evento eccezionale.Un operaio ha appena liberato un gradino, e nel brulichio che lo circonda Carter da l'ordine di continuare:al 1° gradino ne segue un 2°, e poi un 3°, fino adarrivare a 12.
Con un'intensa emozione, Carter discende questascala vecchia di 3 millenni e si sconta con una portaapparentemente intatta sulla quale sono appostii sigilli della necropoli. La presenza del cartigliodi Tutankhamon solleva delle incertezze, e l'unicasoluzione per frugarle è penetrare nel santuario.Carter apre un buco:dall'altraparte, un corridoio trasforma il sogno in realtà.Superata la porta, si trovano in un corridoiolungo 7 metri e sessanta pieno di detriti.In fondo al corridoio un'altra porta sigillata.Con cautela Carter pratica un'apertura: ciòche vede dall'altra parte è una scena alla qualequasi non riesce a credere.