ViaggiatoriNelTempo

Akhenaton...introduzione


Il modo disarmante con cui Akhenaton instaurò in breve tempo la moda di far rappresentare la sua vita familiare nei monumenti ha afferrato l'immaginazione degli scrittori contemporanei e lo ha fatto apparire il più moderno e il più comprensibile di quell'antica incarnazione degli dei che sono i faraoni. Un tale uomo non può non piacerci, pur aldilà di un così immenso abisso di tempo e di mutamenti. Negli ultimi anni le tendenze ridimensionatrici degli storici moderni hanno conferito ad Akhenaton una fisionomia molto meno attraente. Il suo monoteismo è stato assimilato a semplice enoteismo, cioè alla fede in un unico dio supremo senza alcuna rivendicazione di una sua unica natura. E' stato negato che abbia introdotto innovazioni sociali e politiche. Il suo pacifismo e il suo internazionalismo sono stati screditati. L'idillio domestico con Nefertiti e la famiglia ha subito colpi brutali. Soltanto le innovazioni artistiche gli sono state lasciate; e invero, di fronte al misterioso turbamento che i suoi colossi di Karnak incutono, sarebbe arduo ammettere che qui Akhenaton seguiva la tradizione, sebbene le fondamentali convenzioni dell'arte egizia siano piuttosto distorte, anzichè trascese. Le antiche testimonianze sul regno di Akhenaton sono pervenute fino a noi in una forma ancora più tenue di quelle di molti altri sovrani. Il ricercatore non solo deve lottare con le occasionali cancellazioni operate nel tempo, ma anche con le soppressioni fatte deliberatemente dall'uomo. Per questo i dati evidenti dai quali deve dipendere qualsiasi ricostruzione del periodo sono piuttosto scarsi, e il fatto che essi esistano è dovuto esclusivamente alla sagacia e all'industria di generazioni di archeologi, i quali hanno pazientemente rintracciato e messo insieme gli sparsi indizi, dopo che gli antichi egizi avevano deliberatamente cancellato la maggior parte delle testimonianze di Akhenaton, oltre a espungere ogni citazione di lui dai documenti ufficiali e a fare del loro meglio per eliminare dalla propria coscienza il ricordo di un faraone il quale apparentemente non si era conformato alla secolare tradizione che voleva la perpetuazione del primitivo modello di regolarità così come era stato trasmesso dagli dei.