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Post N° 352


Dal diario di un cercatore d'oro....se poi penso a come sono arrivato fino a qui, mi accorgo che non me lo ricordo nemmeno, o forse si tratta di non volerlo ricordare, comunque l'effetto è molto simile.Resta il fatto che sono anni ormai che scavo miniere, sempre più profonde, per cercare oro, quando riemergo per prendere un respiro di aria fresca (a volte dopo giorni, settimane) quasi sempre è notte fonda, e così mi nutro di stelle.A volte penso di voler uscire da qui, poi, mentre mi avvicino all'uscita, sento la brezza fresca, vedo la luce, e mi fermo...non so che sensazione sia, so che mi blocca le gambe, mi costringe a terra, eppure...sono sereno...non ho paura.Ogni volta mi dico, questa è l'ultima, poi si torna a casa...ma non so se sono sincero quando lo dico, è una malattia forse, lo vedo come la gente mi guarda quando scendo nei paesi per fare le scorte, sento i loro sguardi su di me.ho imparato ormai ad andare oltre, succede con il tempo, e ogni ritorno alla mia miniera è sempre più accogliente...li sto bene.Non ho fatto fortuna, non mi sono arricchito in denari, ma questo non conta, per sopravvivere una soluzione la troverò sempre, ho scoperto altre forme di ricchezze, questo si...decisamente.Oro...oro...mi piace il suono di questa parola, ha un significato così diverso per me, è per questo che dicono che sono un folle...è per questo che sono fuggito e continuo a farlo, ingenuamente avevo provato a spiegarmi, ho provato all'inizio a spiegare che per me l'oro è prezioso li dove si trova, non lo cerco per estrarlo, per arricchirmi, no...no...lo vedo, vene nella roccia...le mie dita lo vanno a sentire, trovare, toccare...e li mi fermo...quello per me è l'oro...non quello che viene estratto e rapito per sempre dal suo luogo naturale...quello diventa metallo di nessun valore per me.Sento dei rumori...devo andare a controllare...spero non sia quello che temo...(finisce così...non ci sono altre parole su quel diario...)