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Post N° 283


Perché a volte basta poco per ricordarsi che si può essere felici anche con quello che si ha, magari per gustarsi il momento, non per rinuncia all’infinito, ma solo per ingannare l’attesa, onde evitare di vivere perennemente nell’insoddisfazione, alla continua ricerca di chissà cosa poi…che diciamocelo, ogni traguardo spesso coincide col il lancio di un nuovo guanto di sfida, o no? E quindi, se pur convinto sostenitore della legittimità di una vita vissuta liberamente nella ricerca di un gusto, di un piacere, che sia intelligente però, profondo, spesso mi fermo, mi guardo attorno, guardo quello che ho creato, poco o tanto non ha importanza, è mio, se è poco posso migliorare, se è tanto…beh non basta mai, quindi…quindi è per questo che anche pochi minuti rubati alla giornata, magari con un caffè in meno, o con qualche limite leggermente superato, con un saluto un po’ più frettoloso  del solito ma non per questo meno sentito, che per certe cose basta lo sguardo a volte, più di mille discorsi, con una frase semplice, “Oste, posso?”(oste  = custode del campo) e il suo cenno di si con il capo senza parola proferire, che l’ho appena detto a volte le parole non servono, bastano gli sguardi, beh…capita a volte che ti ritrovi ad essere felice di prendere a calci un pallone ovale, in un bel campo in erba, si erba, che io non mi ricordo di averla mai vista l’erba quando giocavo a rugby, se andava bene era terra, la norma invece  era un bel campo in ghiaia giusto per temprare lo spirito…certo, mancano le strane H ma diamine, un po’ di immaginazione e tutto è risolto, e ritrovare i gesti, la cura nella preparazione, respirare il vento, fissare l’obiettivo, respirare, fissare l’obiettivo, respirare, fissare l’obiettivo, respirare…e calciare…poco importa se sono sbilenchi, corti, o fuori bersaglio, uno o due li vedo passare proprio li dove l’immaginazione sa che dovrebbe essere quella H così imponente, e beh…l’ho detto all’inizio, a volte basta poco per ricordarsi che si può essere felici, e il cerchio si chiude, anzi, l’ovale…queste parole me le dedico, perchè me le merito...