non trovo un centro

Legata


si era lasciata convincere a farsi legare al letto,dando così seguito a una sua fantasia che da tempo lui le aveva confessato.in fondo anche lei era curiosa di provare quella sottomissionepoi aveva fiducia del suo uomo e così quel pomeriggio sembrava quello giusto.si spogliarono a vicenda,come tante altre volte avevo fattosolo che questa volta entrambi restarono con l'intimo addossolui prese delle cordicelle di cuoio,liscio,morbidomentre si parlavano,prese una mano e dopo l'altra e le legò a pomelli del lettolei sentì un piccolo brivido e si lasciava farele gambe ora,disse lui,prese la prima,accarezzandola,la legò e poil'altra,le dita scivolarono sulla pelle liscia poi le accarezzò l'interno coscia e quel brivido aumentòtirò giù la persiana,ma non del tutto,lasciando così filtrare un po di lucemise della musica,volume basso,accese un paio di candelementre lei ora aveva il fiato corto,il cuore che battevalui s'avvicinò,montandole sopra,il pacco già rigido ma ancora raccoltodentro ai boxer neri,il petto villoso e il suo respirare lentolei voleva accarezzarlo,il gesto pensato si scontrò con la realtàdelle braccia legate,per quell'attimo se l'era dimenticato,ghignòlui sorrise per quella intenzione e continuò a sfiorarla,con la punta delle dita,poi i polpastrelliovunque c'era un centimetro di pelle lui fece scivolare le maniora i brividi erano su tutto il corpo,mentre lui iniziava a sussurrarle le cose che le avrebbe fattola voce calma,il suo parlare lento quasi a voler amplificare la durata di ogni singola parolamentre lei iniziava a dimenarsi,in silenzio,lanciando solo dei piccoli mugugni,appena ansimatia un certo punto le mani dell'uomo scivolarono dietro la schiena di leisganciando i gancetti del reggiseno che da li a poco venne vialiberando le tette con i capezzoli già turgidi,la pelle accapponata e nell'ariaquell'odore di sesso,dei suoi umori che già stavano bagnando gli slip bianchilui prese una piccola molletta e la mise su un capezzolo,lei lanciò un piccolo gridolinodolore e piacere si fusero insieme, mentre con l'altra mano stringeva e massaggiava l'altra tetta,per poi mettere anche nell'altro una molletta,questa volta fu solo piacereora non riusciva a stare ferma,non voleva liberarsi,ma iniziava ad essere eccitatae avrebbe desiderato rare qualcosa,invece era legata,costretta a subireci provò,in verità,le usci un timido e poco convinto ,liberami,ma lui non ci fece neppure casocontinuando,a parlarle e sfiorarla,baciarla,poi levò le mollette,i capezzoli erano diritti e durili prese tra le labbra e poi succhiandoli e mordendoli appena,provocando in lei piacereora ansimava più forte,avrebbe voluto mettersi la mano dentro alla sua fica,che sentiva tirare bagnata,gonfia di piacere e bollentema lui niente,la stava facendo soffriresi sfilò i boxer,l'asta diritta e rigida,si mise di latolei girò la testa,allungando il collo quando lui glielo avvicinòtirò fuori la lingua per assaporarlo,ma niente,il bastardo si tirò leggermente indietrocosì lo potè solo sfiorare e annusare,sapeva di sesso,lo voleva succhiarein quel momento glielo avrebbe quasi strappato,si limitò a lanciargli un'occhiatacciae aggiunse,sai che me le paghi tutte vero?,o si,lo so,ma non ora,non oggi.lo prese con una mano mentre con l'altra teneva ferma la testa della donnalo sbatte sulla guancia,ripetutamente,poi lo strofinò sulle labbra di lei che tirò fuori la linguama nello stesso istante lui si alzò quel tanto,mentre lei ora imprecava dimenandositi uccido ringhiò,aveva gli occhi spalancati e una luce sinistra negli occhiliberami dai,ti prego,lui guardandola sorrise ancora,no no,rispose mentre la mano accarezzava il ventre teso di lei che intanto respirava velocementepoi sbuffò inarcando la schiena e poi lasciandosi andare,così per un paio di voltelui prese una forbice e tagliò lo slip,sfilandolo via tra l'incredulità di leilo prese e se lo portò al naso,respirando l'odore dei suoi umori,e poi si avvicinòtenendolo nella mano,al naso di lei,dai,respira con me,senti,è bagnato,sa di telui chiuse gli occhi e sentì il suo odore entrarle nella testa,mentre si passava la lingua sulle labbraera sempre più eccita,sentiva che sarebbe bastato poco e sarebbe esplosaera una tortura che non immaginava,diverso da quando si gioca in due,da quando si hanno le braccia libere,ma allo stesso tempo trovavo così piacevole quell'attesaqualcosa che non si sapeva spiegare e che non aveva mai provato primaintanto si era messo ai suoi piedi,guardandola,con la luce delle candele sembrava un diavolopoi la mano salì,passò tra la fessura delle grandi labbra,umide,appiccicosele aprì,leggermente,il pollice sul clitoride gonfio,fece una leggera pressione,iniziò a muoverlosi chinò e iniziò a leccare i contorni delle labbra,poi dentro e fuori,colpetti decisila donna era tesa,come un arco pronta ad esplodere la sua freccialui continuando,ogni tanto alzava lo sguardo per guardarla mentre lei era completamente presi il bacino si muoveva a ritmo della bocca dell'uomoche la penetrò anche con due dita dentro e fuori,la lingua,i suoi sguardi,ritmi irregolari,era incendiata di piacere un fuoco che stava per esplodere,irrigidì le gambe,fino alle punte dei piedi, ansimando ebbe solo la forza di dire si poi esplose,gridando rabbiosamente poi ansimando riempiendo la bocca dell'uomo che intanto continuando a succhiare quel nettare le prolungava l'orgasmo