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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2405 pubblicato il 24 Settembre 2024 da ossimora
Sacha Naspini Bocca di strega Edizioni e/o Questo romanzo breve di Sacha Naspini è ambientato in Val di Cornia , golfo di Baratti , Populonia . ( meraviglia !) Un territorio punteggiato di tombe etrusche che dall'immediato dopoguerra sono diventate un vero motore di sviluppo economico della zona. Siamo negli anni settanta , si narrano le vicende di un organizzato gruppo di tombaroli ben strutturato. Una vera e propria economia parallela che si alimentava dallo scavo delle tantissime tombe prima mai aperte . La banda è capeggiata da un carismatico personaggio : Guido e poi dal figlio Giovanni i quali grazie al denaro dei preziosi reperti creano un reddito sotterraneo per molti ed una fitta rete di coperture con la complicità della popolazione che capisce di ricevere continui benefici indiretti dai lucrosi affari da questo commercio di anfore, bronzetti , gioielli che si spargono in tutto il mondo in musei e presso danarosi collezionisti .La "bocca di strega " del titolo si richiama ad una leggenda sulla sepoltura di una donna trovata con la bocca inchiodata e diventa per la gente del posto sinonimo di trabocchetto. AD un certo punto infatti qualcosa si rompe nella banda ed anche nella società con nuove leggi ed inizia un vero gioco al massacro fatto di omicidi , sparizioni , ritorni e "Bocche di strega" .L'argomento , l'epopea del territorio etrusco mi hanno subito conquistata , così come i bellissimi , selvaggi luoghi . Dalla storia forse mi aspettavo un pò più di passione .
Post n°2404 pubblicato il 22 Settembre 2024 da ossimora
Chibundu Onozu Benvenuti a Lagos Fandango libri E' il secondo romanzo che leggo di Chibundu Onozu in breve tempo , in attesa ed in preparazione dell'incontro che avremo con l'autrice al festiva di letture "Calibro". Rispetto al primo questo è più articolato , complesso , forse si potrebbe definire più maturo. I protagonisti di questa storia che si snoda prima nel delta del fiume Niger in preda alla guerra fra i detentori dell'estrazione del petrolio , l'esercito ed i ribelli, sono cinque : due soldati che decidono di diventare disertori , un insorto rivoluzionario , un giornalista e due donne : Isoke ed Oma che fuggono l'una da una situazione genitoriale insostenibile e l'altra da un marito che non sopporta più. La direzione è Lagos, la caotica capitale, certo la vera protagonista , l'autrice ( che vive attualmente a Londra ) nei ringraziamenti finali la definisce "sua città natale , città dei suoi sogni , delle sue frustrazioni, della sua immaginazione". I cinque protagonisti offrono un'immagine di Lagos caotica e difficile .Vivono assieme , diventano in qualche modo una piccola comunità, un gruppo , dormono per strada , sotto i ponti , ( malamente protetti ed organizzati da bande di nullatenenti ) ,svolgono lavori precari ed improbabili fino a quando non trovano un alloggio sotterraneo , un appartamento fornito di tutti ciò che serve , attrezzato da colui che risulterà essere un ministro della pubblica istruzione corrotto del corrottissimo governo. Quando costui , pieno di denaro arriva in questo alloggio , scatta il corto circuito con i cinque occupanti abusivi che suo malgrado viene coinvolto in una restituzione coatta alle scuole , tramite donazioni di computer , materiali, banchi ,del denaro sottratto alla comunità , trasformeranno un bandito in benefattore con esiti imprevisti. A Lagos solo con i soldi diventi qualcuno ( solo a Lagos?). Dopo vicende articolate i cinque riescono comunque a ritagliarsi uno spazio di vita nel complicata società di Lagos.
Post n°2403 pubblicato il 11 Settembre 2024 da ossimora
Chibundu Onuzu La figlia del re Ragno Fandango libri Siamo a Lagos , in Nigeria . Una ragazza ricca , Abike , figlia di un uomo potente viaggia con il suo autista e la grossa jeep per le strade della città - incontra un venditore ambulante di gelati e resta legata a questo ragazzo che ricerca e di cui diventa amica. Anche il ragazzo era benestante e studiava prima che suo padre , avvocato morisse in un presunto incidente. Si ritrova quindi ad arrangiarsi , a sopravvivere assieme alla madre ed alla sorella minore. Fra loro nasce un flirt , un'attrazione , qualcosa li accomuna , un passato che ha enormemente agevolato la vita dell'una e distrutto quella dell'altro . Il padre ( il ragno ) ha costruito la sua grande fortuna commettendo crimini terribili come la tratta delle donne nigeriane , portate nei marciapiedi di tutta Europa e ricattate con la sottrazione dei passaporti e con minacce tribali . Apprezzabile la narrazione in prima persona con il punto di vista degli accadimenti di ognuno dei due protagonisti in ogni capitolo. All'inizio ero un pò confusa da questo doppio racconto poi si capisce che il corsivo era la voce di lei e lo stampato quella di lui . Una scrittrice molto giovane , qui agli esordi che ci porta all'interno di certe realtà di un paese a noi molto lontano .
Post n°2402 pubblicato il 11 Settembre 2024 da ossimora
Francesca Melandri Sangue giusto Bompiani Un autrice che non conoscevo ( grazie alla mia libraia di fiducia !) Un romanzo molto denso , pieno , ricco pur con una scrittura curata ma asciutta . Un libro in cui ci sono molte cose , tante storie . E' la storia . Scritto in maniera piacevole ci accompagna nell'Italia berlusconiana delle olgettine , di Ruby rubacuori e della famosa visita extra large di Gheddafi a Roma , in un' Italia intessuta di privilegi , dove il benessere dei " figli di "...viene assorbito senza conoscerne la provenienza e senza alcuna remora morale . Attilio Profeti è molto anziano ormai . non ricorda più. E' benestante , ha due mogli e quattro figli devoti a questo padre , alla sua proverbiale bellezza , al successo , agli agi di cui hanno goduto grazie a lui. All'improvviso spunta un ragazzo etiope , arrivato con uno dei barconi della morte , ha traversato il deserto ed il Mediterraneo e visto cose orribili nelle carceri libiche. Dice di essere nipote di Attilio ; figlio di un figlio avuto durante l'occupazione fascista dell'Etiopia .Da questo momento il romanzo scava negli aspetti più dolorosi dell'occupazione italiana in Africa . Il madamato , la violenza su donne - bambine. Efferatezze di violenza inudita , rappresaglie sanguinose e ridicoli studi sulla superiorità della razza italica . Si prova rabbia , vergogna , orrore soprattutto per non aver trovato approfonditamente queste vicende raccontate nei libri di scuola , un silenzio assordante . Si comprende perchè il razzismo in Italia sia strisciante ma fortemente radicato.
Post n°2401 pubblicato il 28 Agosto 2024 da ossimora
Romana Petri Tutto su di noi Mondadori Ero contenta di rileggere Romana Petri dopo molto tempo "pranzi di famiglia " mi era piaciuto molto .Questo romanzo è iniziato in maniera brillante . La descrizione della protagonista dal nome improbabile ( che definisce in parte e connota i genitori a priori ) "Marzia Marziani" procede in maniera vivace ,partendo praticamente dalla sua infanzia e dalla prima adolescenza . La storia ruota attorno ad una famiglia asfissiante e crudele che vive in una periferia romana dove Marzia si trova a crescere ed a reagire. Marzia è una lottatrice e non solo metaforicamente , la palestra e la lotta greco romana forgiano in palestra il suo fisico ed il suo modo di reagire alle avversità ed alle incomprensioni . Il suo fisico diventa una macchina tesa a raggiungere la difesa e l'autocontrollo. Controllo perfetto del corpo non riuscendo ad averne in tutto il resto della sua vita . La sua famiglie ed il rapporto di coppia dei suoi genitori sono il filo teso della sua vita ; una madre rivolta soltanto verso le attenzioni del marito , preoccupata dei suoi tradimenti ed incurante dei figli ( esiste anche un fratello , sempre in silenzio , sempre in disparte con le cuffie in testa ad isolarlo dal resto) , un padre traditore, vile e brutale che segna Marzia pesantemente sia con le sue confessioni di fedifrago che con la violenza inutile e schernente verso "Core " , l'amato cagnolino di Marzia. Marzia è perennemente in bilico fra il dolore e l'insoddisfazione e la ricerca di una qualche forma di vendetta , con una violenza inespressa che rivolge soprattutto a se stessa . Si perde nel sogno impossibile della "perfezione" , l'uomo perfetto ( che crederà di trovare e subito lasciato andare ) , il cane perfetto , un corpo perfetto, un mondo onirico lontano dalla realtà che forse nel tempo come lascia presagire l'epilogo del romanzo troverà una certa "pace". Certamente Romana Petri delinea i suoi personaggi senza mediazione e soprattutto fuori da ogni clichè .
Post n°2400 pubblicato il 20 Agosto 2024 da ossimora
Fred Vargas Parti in fretta e non tornare Einaudi Un intricato mix di morte nera , paure irrazionali , superstizioni , simboli esoterici che appartengono ad un lontano passato ma che trovano azione nella Parigi moderna. Adamsberger, l'ispettore , è chiamato a districare un caso complesso di omicidi seriali che sembrano trovare giustificazione e senso in proclami di un misterioso "untore". Non avevo ancora letto nulla della Vargas nel mio avvicinamento a gialli e polizieschi . L'ho trovata una scrittura interessante , particolare, apprezzabile . L'indolente , un pò misogino ispettore Adamsberger non mi affascina tanto , soprattutto nel ruolo di cinico traditore della sua donna Camille che naturalmente poi ricerca invano. Sopratutto la prima parte del giallo è ben presentata , il medioevo non è lontano fra segni sulle porte delle case e strane missive , le paure ataviche sembrano riaffiorare al di là della ragione .
Post n°2399 pubblicato il 11 Agosto 2024 da ossimora
Roberto Cotroneo Questo amore Mondadori Un breve romanzo : un racconto. Un piccolo libro trovato in una bancarella. Non avevo mai letto niente di Cotroneo. Appena 137 pagine . Un amore , lei insegnante di lettere gli ha dato ripetizioni per consentirgli di prendere il diploma da privatista in un liceo classico. Lui sogna di aprire una libreria che sia anche un" nido ", un luogo di incontro e di scambio , di esperienza e di crescita. E' appassionato di poesia contemporanea Edo e la regala a tutti in libreria mentre non sempre ama servire chi gli è poco simpatico e lo tratta in maniera distaccata e persino sferzante onde dissuaderlo da tornare. Poi all'improvviso , un mattino , Edo si sveglia e non riconosce più la casa, le sue figlia , Anna. E' sperduto. Lo portano a Roma da uno specialista e lì lui sparisce. Il romanzo a questo punto si fa cronaca di un'assenza . Anna si trova davanti ad un baratro . Si convince che Edo sia da qualche parte e lo cerca disperatamente seguendo gli indizi delle sue numerose passioni letterarie. Pessoa il Portogallo...certe montagne... E' una continua sospensione , attesa inesauribile dell'amato . Anna si isola , ripercorre ogni singolo momento del loro amore, svuota gli armadi per il cambio stagionale , lo aspetta . Nel dolore estremo aveva vicinanza degli altri , l'attesa testarda la rende sola. Non ha più la comprensione degli altri . La lingua del libro si richiama continuamente alla poesia , si fa poesia . La poesia del novecento.
Post n°2398 pubblicato il 08 Agosto 2024 da ossimora
Titti Marrone Se solo il mio cuore fosse pietra Feltrinelli Nel 1945, subito dopo la seconda guerra mondiale e la fine del nazismo alcune psicoterapeute inglesi accolgono un gruppo di bambini ebrei sopravvissuti a campi di concentramento , a nascondigli nei conventi , negli armadi , nelle soffitte. Fra le terapeute c'è anche Anna Freud , figlia di Sigmund . Li accolgono in una villa nel verde, messa a disposizione da un gentiluomo inglese. Venticinque piccoli reduci dell'orrore nazista. Ognuno di loro ha alle spalle una storia terribile e diversa l'uno dall'altro. Alice Goldeberger e le sue collaboratrici fanno di tutto , in dieci anni di operatività e di ricerca delle origini , dei genitori , delle tracce di queste vite per restituire l'infanzia a questi piccini , cercando di salvare le loro vite future . Occorre combattere contro la memoria della fame , della paura perenne , delle grida, della solitudine , della sporcizia , i ricordi violenti e fortemente traumatici dei bambini dominati dalla morte. Il rapporto col sonno ( quando gli viene preparato un letto dormono sotto nascondendosi tremanti) , col cibo ( nascondono il pane e temono di venire avvelenati ) ed anche la relazione con gli altri è completamente trasfigurata ed esacerbata e muta completamente ogni comportamento in una maniera difficile da districare per i più piccoli e più traumatica e radicata nei più grandicelli . E' stato terribile immedesimarsi nei più piccoli , alcuni nati direttamente nei lager , altri che non riconoscevano più le madri negli scheletri che si aggiravano loro attorno . Una lettura fortemente emotiva e Titti Marrone , documentandosi ampiamente ha saputo restituire forti emozioni ed anche la consapevolezza sconosciuta di quello che sono stati i campi e la persecuzione verso i bambini ebrei da parte del nazismo ; il campo di Terezin che veniva "venduto " come un campo per i piccoli e portato ad esempio dalle ss come campo modello nascondeva orrori , urla , fame e terribili punizioni . I nomi di tutti i bambini testimoniano la veridicità dei documenti e delle vite raccontate.
Post n°2397 pubblicato il 03 Agosto 2024 da ossimora
Luca D'Andrea Lissy Einaudi /big "Un nuovo , magnifico Thriller ", recita la copertina . Non mi è sembrato propriamente tale. All'inizio sembrava svilupparsi come Thriller ma man mano che la storia si dipanava perdeva questo aspetto e si manifestava più come un fantasy , una favola nera , il misto fra leggende di montagna serpeggiate nei lunghi inverni fra le malghe ed assumeva un andamento di racconto immaginifico ed onirico. La storia è ambientata fra le montagne dell'Alto Adige , l'autore è di Bolzano. Il protagonista è un feroce malavitoso della zona , ricco e potente , inserito in una organizzazione ramificata fra contrabbando sostenuta da notabili e persone in vista che sotterraneamente appoggiano le tresche . ( meraviglia trovare situazioni simil mafia camorra andrangheta anche in alto adige ...o forse soltanto conferma di luoghi comuni e preconcetti mentali ). Da questo uomo potente fugge Marlene , la bella e giovane moglie che legge ossessivamente favole dei fratelli Grimm e una volta scoperto di essere incinta decide di scappare , non vuole che suo figlio nasca in una situazione di malavita , di degrado etico. Fugge prelevando dalla cassaforte del marito preziosi zaffiri . Si dirige verso le montagne più alte ed abbandonate dove incontrerà un personaggio inquietante che svela man mano la sua vita, i suoi segreti , il suo rapporto con la famiglia d'origine e con gli animali , compresa Lizzy...di cui non svelerei l'identità! La prima parte l'ho trovata molto scorrevole e coinvolgente , lo sviluppo che si svolge prevalentemente nel maso diventa man mano più pesante e più paradossale.
Post n°2396 pubblicato il 02 Agosto 2024 da ossimora
Evelina Santangelo Cose da pazzi Einaudi Ho faticato molto , senza il minimo coinvolgimento e men che meno divertimento nel leggere questo libro ed alla fine ho proprio deciso di lasciare l'ultima parte andando contro ogni mia abitudine e decisione . Aspettavo pagina dopo pagina di affezionarmi a qualche personaggio , che arrivasse un momento interessante e coinvolgente , un qualche appiglio introspettivo , un accenno di trama , tutto inutile. Il libro procede come un unico filo logico / illogico per le strade di un quartiere popolare di Palermo , con qualche ragazzo che affronta alla meno peggio la scuola , la vita familiare quotidiana . Qualche nomignolo , amicizie infondo superficiali. Insomma davvero "cose da pazzi" ...nel titolo v'è tutto. Inutile. Inutile la storia che non c'è ed inutile il modo piatto di narrarla ; non si respira Palermo . potremmo essere ovunque , non si sente l'adolescenza . Vuoto. Meglio il senso di colpa di aver mollato un libro non terminato o il fastidio di aver perso tempo con un libro inutile?
Post n°2395 pubblicato il 23 Luglio 2024 da ossimora
Narratori Feltrinelli Giuseppe Catozzella E tu splendi Mi aveva parlato di questo scrittore una vivace amica del book club ,mi sono incuriosita e poi ho trovato questo libro : "E tu splendi" ( titolo tratto da un testo di PPP) Dolce, avvolgente, si legge molto bene , a tratti genera un pò di rabbia pensando all'atavica arretratezza ed alle problematiche del Sud d'Italia, serpeggia però anche la speranza e l'energia delle nuove generazioni che non hanno più voglia di sottostare passivamente alle vecchie usanze spesso gravide di omertà. La storia è raccontata dalla voce irriverente di un bambino , Pietro (PI) , che ad undici anni viene spedito dal padre a trascorrere l'estate nel paesino d'origine della famiglia , in Basilicata. I colori , gli odori e l'energia di questi posti escono con forza dalle parole di Catozzella che racconta un mondo atavico , legato alla terra madre ed alle tradizioni , anche quelle più improbabili ed irrazionali come i fantasmi che si aggirerebbero in una certa casa La storia personale del piccolo Pietro ( e della sorellina Nina ) che hanno da poco perso la madre si incrocia con il mondo di agricoltori , pastori , notabili del posto , adulti che seguono logiche spesso di privilegi in un paese di cinquanta case ed appena duecento abitanti. In questo ambiente assai chiuso l'arrivo di una famiglia intera di emigranti poverissimi "Gli stranieri" introduce un tema attuale e denso di sfumature fra accoglienza e riconoscimento e razzismo .Il piccolo Pietro , senza congiuntivi ( con questo imperfetto a volte stridente!)si muove in modo libero e spontaneo e dopo il messaggio sul retro della foto ritrovata della madre decide...di splendere!
Post n°2394 pubblicato il 23 Luglio 2024 da ossimora
Simonetta Agnello Hornby BOCCAMURATA Feltrinelli Ho letto questo libro al mare , faticando molto a finirlo un pò per l'attenzione ovvia alle passeggiate in acqua molto adatte al periodo ed un pò perchè il mare mi cancella i pensieri e preferisco semmai guardarne l'orizzonte e/ o le nuvole. Ne avevo portati altri di libri ma per fortuna sono state giornate di sole e vento tutte da respirare e godere. Altri libri dell'Agnello Horbny mi sono piaciuti di più , questo l'ho trovato sovrabbondante , lunghi tratti "di troppo" . Come in molti altri romanzi della scrittrice tutto gira attorno alla "famiglia " siciliana , avvolta da legami profondi e da misteri non detti e celati per generazioni. Tito è il capofamiglia , gestisce e dirige il pastificio di famiglia e sempre più spesso si interroga su chi sia davvero lui , sulle sue origini , chi è la sua vera madre ? Il mistero aleggia da sempre e con esso le ipotesi . Le sue origini si perdono in non detti , in vuoti che pian piano acclarano e restituiscono una grande storia d'amore di cinquanta anni prima celata gelosamente dalla zia Rachele che lo ha allevato con amore ed attenzione . Altri personaggi come Dante , figlio di un e compagna di liceo e l'intraprendente Irina vengono visti con attrazione ed un certo rispetto ed aiutano Tito a svelare la sua reale origine materna . Chi è stata dunque la madre di Tito ? "BOCCAMURATA" è la bocca di chi sa mantenere un segreto mai svelato in una famiglia borghese e benestante in grado di scompaginare e celare anche i segreti più indicibili. rendendoli possibili ma indicibili. Comunque mi i ha fatto pensare un pò ad una telenovelas sudamericana e mi sono mancate le sempre interessanti e copiose descrizioni di luoghi , flora e piatti della cucina siciliana .
Post n°2393 pubblicato il 06 Luglio 2024 da ossimora
Zeruya Shalev Stupore Feltrinelli Assieme ad Amos Oz e David Grossman è l'autrice israeliana più letta nel suo paese .Ero ansiosa di scoprirla ma in realtà ho faticato parecchio a finirlo. forse sono io che sono in un periodo abbastanza stressante e credo di avere bisogno di storie lievi . Mi sono da tempo autoimposta di non abbandonare nessun libro che inizio ma questo l'ho trovato poco stimolante, scritto in maniera tediosa e ripetitiva sia nelle azioni (poche ) che nelle riflessioni , tende a ribadire sempre le stesse questioni , gli stessi temi narrativi . La prima parte è l'incontro fra due donne Atara , architetta cinquantenne che vive ad Haifa e Rachel quasi centenaria .Atara solo alla morte del padre scopre l'esistenza di una prima moglie (Rachel) e vuole conoscere anche per ritrovare attraverso le sue narrazioni il padre giovane battagliero . La seconda parte si frantuma con la morte prematura ed improvvisa del marito di Atara (Alex) e diventa una lunga riflessione sul destino , la casualità , il dolore , la memoria ed il distacco. Dal libro ho conosciuto una parte della storia di Israele poco narrata , quella della dominazione inglese nel 1948 ed anche diversi aspetti della vita militarizzata e di quella religiosa integralista delle persone sia nelle città che attorno ai territori occupati.
Post n°2392 pubblicato il 26 Giugno 2024 da ossimora
Arnadur Idriason la signora in verde TEA Un giallo d'autore islandese, tradotto in 40 lingue , amatissimo da molti , premiato al suo paese . La storia prende il via dal ritrovamento di uno scheletro in una collina alla periferia di Reykjavik ( abbastanza agghiacciante l' incipit nel quale un bambino gioca con un osso umano !). Il serioso agente di polizia Erlendur ed i suoi altrettanto incasinati colleghi assieme agli archeologi esperti in estrazione corretta dei reperti si danno da fare per ricomporre i poveri resti . Le indagini non sono facili ; le piste possibili per la soluzione del caso sono diverse ed affondano tutte in un lontano passato . La collina attorno al nuovo scavo era abitata anche in passato da cittadini possessori di villette quindi anche da casermette dall'esercito inglese ed americano durante la seconda guerra mondiale, pian piano fra una misteriosa donna vestita di verde e dei cespugli di ribes si dipanerà una triste storia del passato. Contemporaneamente anche la vita privata del poliziotto è attraversata e pervasa da solitudine , storie familiari di abbandoni e tossicodipendenze in un intrecci dove la fanno da padrone infanzie terribili. Il clima tetro , il grigio , il freddo traspaiono e gelano pur non essendoci particolari descrizioni nè di ambienti , nè di città e di persone . Una sensazione che aleggia. Un thriller cupo , è una tristissima storia di povertà , di violenza ,ignoranza e sopraffazione ; un marito violento , una moglie succube e tre figli vissuti nel degrado e nel terrore . Fa molto freddo e non solo per il clima islandese ma perchè tutti i protagonisti sembrano totalmente privi di emozioni e della capacità di esprimerle ; automi che vagano in un mondo nero ed ostile . Anche la trama infondo piuttosto prevedibile e scontata . Non so se avrò voglia di leggere altro di questo islandese con il nome di un ...collirio!!
Post n°2391 pubblicato il 23 Giugno 2024 da ossimora
Cristina Cassar Scalia Il castagno dei cento cavalli Einaudi /big Non è da molto tempo che leggo "gialli" e limitrofi ma ho scoperto che mi rilassano e mi fanno immaginare percorsi e possibili soluzioni .Quando ne trovo alcuni come questo della Cassar Scalia che già conosco bene , può capitare , come oggi che in poche ore lo finisca tutto ! Mi piace quando parallelamente alle indagini ed allo svolgersi dell'intreccio poliziesco si mescolano le vicende personali fino a delineare dei personaggi che diventano noti e che si arricchiscono man mano di sfaccettature caratteriali . Già dal titolo mi sono incuriosita "il castagno dei cento cavalli " esiste veramente ed è una star per turisti , sono andata a cercare le foto ; si tratta di un albero secolare , nodoso , intersecato , di grandi dimensioni , già il castagno è un albero sontuoso in questo caso il vate che cresce sulle pendici dell'Etna incute ammirazione e rispetto . E' proprio qui che il vice questore Vanina Guarrasi , della squadra mobile di Catania trova la prima vittima di un indagine che si manifesta subito complessa ; la condivide con il vecchio commissario Patanè , ormai in pensione ma rimasto vicino al suo lavoro e naturalmente a tutta la sua squadra , medico legale e sostituto procuratore compresi. Il caso in questione inizialmente appare complesso e privo di riferimenti concreti che possano portare alla soluzione pia piano si accumulano tracce da seguire soprattutto indagando sull'identità e la vita della vittima. ( altro non posso dire...) Oltre al mix di indagine e vita dei protagonisti è molto piacevole l'ambientazione fra Catania e Palermo , il soffermarsi su piatti tipici e su certe espressioni irresistibili del dialetto siciliano.
Post n°2390 pubblicato il 21 Giugno 2024 da ossimora
N:55 Matteo B. Bianchi Generations of love (extensions) Fandango libri «La nostra è una generazione che prima ha razionalizzato la propria condizione sessuale e dopo a provato a viverla. A vent'anni conoscevamo già i testi chiave della letteratura omosessuale, il problema dei nostri diritti civili, l'importanza dell'accettazione in famiglia, la minaccia del virus. Conoscevamo tutto sulla teoria: era la pratica che ignoravamo» (p. 103) Anni 80. Certamente un libro godibile , scritto con uno stile fluido ed un ritmo scorrevole. Un romanzo divertente ed autobiografico pieno di riferimenti pop ma con riflessioni delicate , dirette sulla scoperta . lo sviluppo e la consapevolezza dell'orientamento omosessuale dell'io narrante. Una educazione sentimentale nell'hinterland milanese , in una famiglia affettuosa ed attenta , con Wanna Marchi fata madrina ,in piena salsa musicale anni 80 .Il racconto della sua infanzia , i giochi , il rapporto con la sorellina, gli studi , i viaggi con gli amici , i primi impacciati approcci amorosi tutto molto ironico , senza nostalgia ma con un occhio consapevole e distaccato . Tutto è raccontato con grande semplicità /serenità , la si respira , senza fronzoli e la sensazione primaria è quella di un raccontarsi estremamente sincero. Nella versione "extensions "come recita la scritta nella cassetta musicale in copertina della riedizione attuale ci sono delle nuove esilaranti aggiunte ripensate nel tempo come quella sulla nonna ed i suoi modi di esprimersi , assai divertente e che mi ha fatto ripensare alla mia che aveva pure lei delle espressioni buffissime come quando a 100 anni affermava di essere "sigle" con un inglese improbabile... Una gaia educazione sentimentale!
Post n°2389 pubblicato il 16 Giugno 2024 da ossimora
N:54
Valerio Varesi Estella (la vita straordinaria e dimenticata di Teresa Noce) NERI POZZA/narratori La vita di Teresa Noce ,da quando nell'immediato dopoguerra torna dall'atroce segregazione in un campo di concentramento tedesco alla fine della sua vita . Le sue origini proletarie la portano al duro lavoro in fabbrica ed a rivendicare i diritti dei lavoratori . Lo fa con determinata e lucida passione anticipando la sua iscrizione al PCI di cui fu una fra le fondatrici . Nel 45' Teresa ha combattuto in Spagna , vissuto in Francia in clandestinità e partecipato alla resistenza . Lo spettro del campo di concentramento l'accompagnerà anche quando potrà riunirsi al marito ed ai tre figli . "Estella " è lo pseudonimo da partigiana col quale la chiamò Togliatti . Sia all'interno del PCI che nel sindacato le sue lotte si concentrano soprattutto a tutela delle donne , della tutela della maternità , del riconoscimento delle pari opportunità e della parità di diritti nel lavoro. Lei fu ideatrice dei "treni della felicità " che sottrassero molti bambini alla fame ed alla miseria . Ma è proprio il suo essere donna , fuori dalle logiche di un partito fortemente maschilista che la porterà all'emarginazione all'interno dell'organizzazione stessa del partito , tanto da non portarla a candidarsi di nuovo per il senato. Pur messa da parte la Noce , tradita anche dagli affetti privati ,non smetterà mai di essere al centro delle vicende politiche del paese e del suo partito dall'adesione ai dictat di Mosca del primo dopoguerra , al distacco del nucleo dirigenziale dopo la morte di Stalin fino al sequestro Moro , alla comparsa di Berlinguer ed alla strategia della tensione . Una donna di grande modernità , dal pensiero lungimirante e libertario .
Post n°2388 pubblicato il 12 Giugno 2024 da ossimora
Einaudi Maurizio de Giovanni PIOGGIA per i bastardi di Pizzofalcone Libro da perfetto relax , dopo Limonov ci voleva proprio ! A tre anni di distanza da "ANGEI" per i bastardi di Pizzofalcone è tornata una nuova indagine per i poliziotti immaginati , delineati ed orchestrati con maestria da De Giovanni. Li ho tutti letti con piacere e divertimento i suoi libri , sia la serie di Ricciardi , più esoterica, ambientata nella Napoli ai tempi del fascismo che la serie più contemporanea dei "bastardi". "Pioggia "...serve a poco l'ombrello se ti piove dentro ...ed a tutti i membri del commissariato di Pizzofalcone piove sopra e sotto la pelle in un intreccio fra i delitti da risolvere e le vicende private che mano a mano portano a delineare i caratteri e le vicende dei vari personaggi. Il commissariato ha da poco riacquistato credibilità davanti alla città ed ai superiori ma è ancora sotto esame ed a rischio di essere delegittimato . Fra le "piogge interiori" e quelle che si rovesciano su Napoli incessantemente , dovranno risolvere il caso dell'omicidio di Leonida Brancato . ormai anziano e malato ma vecchio , imbattibile penalista , re del cavillo giudiziario. Quando il Brancato era andato in pensione era stata fatta festa in procura . Da anni viveva defilato , senza amici e senza parenti , compreso il figlio che lo detesta, confinato in un vecchio palazzo signorile . Ora qualcuno lo ha ucciso ed ha persino infierito sul suo cadavere .L'omicidio appare strano e privo di movente . Sotto il diluvio di strani giorni i poliziotti si districheranno grazie al lavoro di tutti fra segreti antichi , ipocrisie , rancori arrivando a scoprire una realtà inaspettata . Una verità che affonda i suoi motivi d'essere in faccende lontane dalle questioni familiari , economiche , ereditarie e che in qualche modo restituisce anche un certo senso di giustizia . Piacevole e scorrevole come sempre.
Post n°2387 pubblicato il 06 Giugno 2024 da ossimora
Gli Adelphi Limonov Emmanuel Carrere Il mio terzo Carrere, quello che mi ha fatto faticare di più . Lettura dal coinvolgimento altalenante, in alcune parti molto interessante, in altre soporifero, in altre pornografico. Una biografia romanzata di questo "Limonov" , un eclettico personaggio , definito via via poeta, , scrittore, sarto, maggiordomo, domestico, galeotto, apprendista sovversivo , piuttosto vitale e folle. Sa inventarsi ,farsi apprezzare, in mole situazioni diverse, sempre in pista. Ricostruzione della storia russa , dei suoi governanti . delle guerre, del suo sistema e del suo sentire. Molte cose da ricordare, dati ,eventi soprattutto se non si co0nosce bene la storia russa. Limonov è all'estremo del "politicamente scorretto", l'incarnazione di un avventuroso "maledettismo", ricapitolazione dell'arcipelago rosso bruno nazional bolscevico con tutto il bazar antropologico e decadente della destra nazistoide in una sorta di strano stalinismo senza il comunismo. Carrere moltiplica i piani delle narrazioni e delle prospettive ; Limonov è troppo , troppo di tutto , troppo ambizioso , troppo arrogante soprattutto con le donne . Un personaggio che certamente spande a piene mani tanto desiderio di vita e di immortalità.
Post n°2386 pubblicato il 30 Maggio 2024 da ossimora
Davide Coppo La parte sbagliata edizioni e/o Ettore, il protagonista narrante e' un ragazzo di famiglia piccolo borghese , ha 14 anni e frequenta il liceo Beccaria in centro a Milano, sbarcato nella metropoli da una provincia alla quale forse non era legato ,poco radicato sia lì che a Milano. "La parte sbagliata "racconta con lucidità ed un certo sottofondo di malinconia , la fascinazione di questo adolescente per la violenza e per i suoi simboli , non certo per profondo odio o ribellismo ma come tentativo di appartenenza , in una ricerca di senso e di gruppo . Si avvicina ad un gruppo di estrema destra che ha formato una "federazione", composta da studenti che rifuggono gli atteggiamenti violenti, persecutori verso gli ebrei , contrari agli atteggiamenti neo nazisti ed alle le spedizioni punitive e ripetono " noi non siamo come loro ", aspirando ad entrare nei circuiti canonici della politica. Invece Ettore pian piano si allontana , è attratto dai "cani sciolti ", portatori di teste rasate , svastiche , croci celtiche azioni violente . Lui arriverà ad accoltellare un antagonista , verrà allontanato per sempre dalla federazione. e cambierà scuola. La scrittura di Coppo è pulita , a tratti un pò noiosa e poco brillante anche quando parla dei suoi rapporti con le ragazze , descrive bene i suoi 4 anni di disagio progressivo , sperimentati con un misto di passione e di continua ricerca storica e culturale , esprimendo sempre quella sensazione di non perfetta convinzione ed aderenza con la realtà.
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il 24/09/2024 alle 19:54
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il 24/09/2024 alle 19:00
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il 22/09/2024 alle 19:31
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il 12/09/2024 alle 19:00
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il 11/09/2024 alle 20:49