antonia nella notte

merce


 Quando ero bambina ,mio padre mi portò a Roma .Ricordo il mio desiderio di visitare quello che non era  ancora bioparco...lo zoo.Ero eccitatissima all'idea  (strana la vita ...adesso gli zoo mi mettono una tristezza infinita superata semmai  dai circhi) ealtrettanto delusa quando trovammo tutto sprangato...era il Primo maggio .Mio padre cercò di farmi scordare la delusione facendomi visitare altro e raccontandomi il significato della festa del Lavoro,fuor di retorica come sapeva fare, ci riuscì bene e di certo vidi cose ben più interessanti.Niente traumi .Leggo stamane sui giornali della polemica innescata dal sindaco di Firenze (seguito subito  a ruota da Milano) , il buon Renzi ama assai stare in prima pagina ed ha lanciato questa provocazione "negozi aperti il primo Maggio" . Certo le città d'arte sono grandi botteghe che in primavera specialmente incassano a tambur battente ma non sono affatto d'accordo con lui.IL Primo Maggioè non soltanto un diritto dei lavoratori ma ha anche un forte valore simbolico  ;  non è certo un giorno di chiusura che manderà in crisi il commercio ,semmai lo sono le tasche sempre più vuote dei lavoratori stessi ed è per contrastare le politiche del lavoro (inesistenti ,salvo quelle dei tagli e dei ridimensionamenti e del precariato come sistema che  distrugge le prospettive di vita dei giovani)che bisogna andare in piazza e farsi sentire ovunque si possa. In ogni caso non sarebbe male che se proprio debbono aprire i negozi ...lo facciano i proprietari che si vedono sempre meno dietro i banconi ,nelle cucine ,nei negozi,lasciando a casa i dipendenti ...per un giorno potrebbero farlo e sporcarsi le mani.