Ditta diceva sempre che stava bene , benone , che era felice , ed accompagnava le sue parole con grandi sorrisi ed ammiccamenti delimitati dal suo trucco non strabordante ma pignolo , dalla messa in piega immarcescibile e dall'accuratezza non tanto dell'abbigliamento quanto dalla scelta metodica di stoffe e materiali di pregio . Mi faceva molto ridere ogni volta che si avvicinava e con un gesto rapido e professionale seppur apparentemente casuale palpava un tessuto , decretandone con evidente soddisfazione la qualità o torcendo il naso verso un'analisi immediata ed altrettanto penetrante di scarpe ed accessori.Col tempo e la quotidianità delle frequentazioni , ho imparato che non era così tutto perfetto e lineare nella sua vita e non sempre tutto andava bene . Aumentando la confidenza e la capacità di afferrare lampi nel suo volto e lievi increspature nelle sopracciglia disegnate , capii che avrebbe potuto succederle di tutto , cataclismi privati , catastrofi interiori ma che lei mai e poi mai si sarebbe presentata meno che perfetta e sorridente .Era socializzabile soltanto la soddisfazione , la positività ,tutto il resto , le onde di depressione , i momenti grigi e bui , le preoccupazioni , abitavano solamente il privato più assoluto , il sommerso indicibile ed impronunciabile.Mi capita spesso di ripensare a questo comportamento ... pudore estremo e delicata capacità di leggerezza o assoluta sfiducia nel resto del genere umano ritenuto pericoloso , da tenere alla larga dalla propria debolezza nel dolore , perché ritenuto privo di empatia ?