In lontananza qualcuno , dai contorni non ben delimitati vista l'incombente oscurità , faceva andare la fiamma ossidrica che sparava scintille asimmetriche nel buio.Era uscita verso il bosco , in direzione del confine della sera , per avere un momento di tregua rigenerante dal vocio che riempiva quella casa; la casa dell"uomo driade " che attorcigliava venchi e legnetti producendo ikebana insoliti e costruiva scalette per agevolare la salita dei gatti verso il tetto ma non sapeva parlare coi suoi simili che adorava ma ai quali non sapeva avvicinarsi.Una festa alla quale si era autoinvitata , forzando la sua ritrosia , fingendosi aggressiva ed incombente per mascherare la necessità "didattica" di contrastare la sua ennesima lentezza nel comprendere le persone. Conosceva uomini e donne ai quali bastavano tre parole per valutare e "soppesare" una atteggiamento ,un ' inclinazione ; la lasciavano sempre senza parole .La velocità di comprensione è la marcia in più , la chiave di volta della conoscenza. Lei no, era credulona , indifesa persino , ed anche di fronte ad evidenze chiarissime si offriva ancora dubbi e possibilismi che non erano mai serviti a nulla se non ad alimentare la sua fantasia distorta.Aveva visto bene ormai ; si era posizionata infine ad una distanza necessaria , seppur imprevista riuscendo a cesellare profili .Le cose disvelate nella loro ovvietà fin troppo semplici si erano mostrate impietosamente lasciando ormai nemmeno amarezza ma un sordo rumore di vuoto .