antonia nella notte

pagate pagate


 
 Ce la farà  il governo tecnico, lì dove la devozione (o subalternità) di esecutivi amici e/o pavidi non aveva nemmeno osato ipotizzare?Sto riferendomi all'emendamento che il presidente del Consiglio Monti si appresta a presentare in Parlamento e che costringerebbe la Chiesa a pagare l'Ici sugli immobili a destinazione commerciale. «Un progresso sensibile» ha fatto sapere attraverso un suo portavoce la Commissione europea che - com'è noto - ha avviato nel 2010 una procedura di infrazione per aiuti di Stato contro l'Italia a causa, per l'appunto, dell'esenzione di cui gode il Vaticano in tema di imposta per gli immobili.La proposta del Governo riguarderebbe edifici di proprietà eccelesiastica la cui finalità è esclusivamente di lucro; chiese, parrocchie, oratori, mense per indigenti e sedi della Caritas resterebbero escluse dall'obbligo di versare tributi (come del resto le attività simili di altre associazioni no-profit). Risulterebbe invece finalmente superato l'ambiguo status di immobili che - per il solo fatto di ospitare una piccola cappella - vengono considerati luoghi di culto e quindi del tutto esentati dall'Ici: lo "sconto" in questi casi sarebbe limitato a quella frazione di unità catastale, il resto verrebbe sottoposto alla normale tassazione.Ma quanti soldi entrerebbero nelle casse dei comuni se l'emendamento - coerente con le direttive europee - venisse approvato? Qual è il patrimonio immobiliare della Chiesa? Calcoli recenti parlano di un gettito tra i500 milioni (stime Anci) e i 2,2 miliardi (stime Ares): 100 mila immobili in totale, di cui 26 mila edifici ecclesiastici, 9 mila scuole e 5 mila strutture sanitarie. Un potenziale introito, come si vede, niente affatto trascurabile. In gioco, tra l'altro, le intoccabili esenzioni delle scuole parificate. Oggi ben nascoste nel mare magnum di sedi onlus e campi sportivi gratuiti, in realtà costituiscono un business fatto di migliaia di istituti tra università, scuole materne, primarie e secondarie dove si pagano rette spesso da capogiro.Caute le reazioni della Chiesa, che per voce del cardinale Bagnasco non aveva escluso - bontà sua - la disponibilità a ridiscutere il regime dell'Ici per le proprietà vaticane. Altrettanto prudenti, in pieno clima di larghe intese, le posizioni del segretario del Pdl, Angelino Alfano (nessun pregiudizio ma nessuna misura punitiva per la Chiesa); appoggio convinto al Governo dal candidato alla segreteria del Pd del Lazio, EnricoGasbarra: «Monti ha tutto il mio sostegno, in un momento in cui si chiedono sacrifici a tutti, tutti devono fare la loro parte e i cattolici sono ben contenti che la Chiesa faccia la sua parte».Non tutti, sembrerebbe: un gruppo bipartisan di deputati parla infatti di «solito rigurgito anticlericale», parola di Maurizio Lupi (Pdl), Ugo Sposetti (Pd), Gianluca Galletti (Uc), Gabriele Toccafondi (Pdl), Paola De Micheli (Pd), Angelo Compagnon (Udc). «Tutti devono stare molto attenti, a cominciare dall'esecutivo», è la minaccia degli ultrà cattolici di destra e di sinistra. Vinceranno loro, a difesa di un anacronistico privilegio da ancien regime, o il 90% di cittadini che in numerosi sondaggi (ultimo quello delSecolo XIX) si sono espressi per il sì all'Ici per la Chiesa?