antonia nella notte

anemoni e bucaneve


 
  Tornando da scuola un pò frastornata dalla settimana impegnativa e dai continui sbalzi metereologici fra notti rigidine e pomeriggi da infradito , ho deviato verso le colline , la leggendaria pedemontana , strada un pò pericolosetta ma oltremodo fascinosa  per acchiappare al volo le metamorfosi stagionali e per lasciarsi trasportare su , verso l'Appennino , i suoi ruscelli , i suoi boschi.Avevo intravisto già le prime Tussillago  ai bordi delle strade , tanto effimere fino a diventare bolle di vento ma di un giallo accecante nuovo ,sempre nuovo , che apre la strada alla rinascita.Non ho resistito e sono salita fino ai "miei" primi boschetti , quello" dei pungitopi" ( che non amo , rigidini , impettiti ,respingenti ...) dove però entrando pian piano , catturata da qualche rovo, frenata quasi dal sottobosco ancora secco  ho rifatto la scoperta dei ...bucaneve .Le ineffabili lanternine bianche mi sono apparse in tutta la loro fragililità ,ciondolanti dal vento; ne ho colte una dozzina , giusto per averle qui accanto a me un pò di  tempo in più.Poi la proda del ruscello "di Ale" e l'esplosione delle Anemoni appenniniche , un pò bassine ancora ma di un fucsia ciclaminato notevole , ho qui accanto anche qualcuna di loro e non mi spappolino gli zebedei ( avendoceli intendo) i puristi che mai vorrebbero vedere un fiore reciso , io non strappo radici nè tanto meno bulbi e seppur un amico campagnolo mi chiami affettuosamente "diserbo", non mi approprio mai di grossi mazzi a meno che non ci siano fiorite eccezionali si intende...;nonostante il "nevone" la terra è secca secca e credo  che ci sia bisogno di pioggia , anche i torrenti che fino a  qualche giorno fa frusciavano tonici sono già ridimensionati .Tornando giù , mentre riflettevo sul quanto la natura sia corroborante e sempre palingenetica mi hanno attraversato la strada due cerbiattolini che andavano verso il fiume.Belli. Amo anche la città certamente ma mentre quando cammino in città mi viene voglia dopo un pò di scappare veloce fuori dalla claustrofobica organizzazione capillare ...in campagna vorrei viverci anarchicamente.