antonia nella notte

Alaa


 Oggi a scuola è venuto il padre di una mia piccolina di prima ; algerino , ottima conoscenza della nostra lingua , un sorriso aperto  ed una grande gentilezza  . Era umiliato e depresso perché mi ha comunicato che lui resterà qui in Italia , cercando di continuare il suo lavoro nell'edilizia , cartongesso , arrabattandosi magari in una casa "collettiva" di uomini , quelle da migranti della prima ora , ma che i suoi figli , tre ,: la più piccola alla materna, la mia in prima ed un maschietto sempre sorridente in quinta  , assieme alla madre  torneranno giù , in Algeria . Non ce la fa con un lavoro più che precario a mantenere cinque persone , forse giù almeno una  casa o dei nonni li possono sostenere , chissà. Mi dispiace tantissimo , è tutto il giorno che cerco di ingoiare le lacrime ; l'ho pregato di ripensarci , di aspettare un po' ; i figli stanno benissimo a scuola e sono davvero splendidi .La piccola già legge ( se si può definire leggere il decifrare dei primi mesi) ed è attenta , rigorosa e precisissima , delicata come una farfalla , piccolina con due occhioni grandi che ridono , non lo sopporto. Oggi l'ho abbracciata più volte ma avevo paura di turbarla ,e non ho detto nulla né a lei né agli altri , il padre mi ha detto che durante le feste hanno cercato di prepararli e non posso certo rovinare tutto. Ce la farà lei , lo so., lo spero . Sono turbata e incazzata , l'ho visto proprio perso , preoccupato per il suo futuro e quello della sua famiglia  e  tutta la storia va ad acuire il senso di insicurezza che grava su tutti noi  e che incrementa l'ansia .