antonia nella notte

Post N° 534


Non sono mai riuscita ad usare il tremendo neologismo”buonismo”,l’ho subito respinto istintivamente come ambiguo ed un po’ cialtrone .Adesso non è più una novità ed anzi spero vivamente che entri in declino e sfumi ,sfumi ,fino  a sparire.Il suddetto termine viene usato sempre o quasi per screditare qualsiasi forma di solidarietà sociale verso il prossimo in genere ma soprattutto verso i più deboli e/o i “dannati della terra”.”Hai difeso un cittadino straniero bastonato e magari sputato da 7 persone ?”Sei un buonista””Prendi le difese di una persona anziana e cerchi di comprenderne diritti e bisogni”Sei un buonista,(che balle sta gerontocrazia…che poi ci vogliono un sacco di soldi per loro..)”Ti trovi in una discussione fra diverse persone e non prendi immediatamente posizione ,soffiando sul fuoco e godendo dell’innalzarsi della temperatura “
”Sei un buonista”(…mellifluo) Cerchi di comprendere il perché di un avvenimento delittuoso ,anche tragico,ti poni delle domande ,non punti subito il dito “Sei un buonista”.Insomma ,riesco,obtorto collo  a tollerare l’uso di questa distoparola quando ad esempio si spacciano forme di mercificazione dei sentimenti come nel trash della tv lacrimevole e dell’informazione per aneddotica –scandalo.Quando si parla di rispetto delle persone ,dei diritti di tutti e di minoranze non c’entra il “buonismo” ma neanche la stessa bontà (che è cosa ben più seria );credo sia  questione di cercare o tentare almeno una convivenza civile più evoluta ,di ascolto adogmatico,di ricerca di giustizia e di empatia ,anche un po’ di leggerezza e di allegria decurtata dall’oppressione del giudizio .Non esiste peraltro il termine antitetico…quale potrebbe essere? “Cattivista? –bieco?"...mah!