antonia nella notte

cielo azzurro


  Oggi tornavo sola  da scuola , senza collega ( s / collegata...)  e oltre a riempirmi gli occhi  di un cielo meraviglioso pensavo a quanto sono stata fortunata a fare il mio  mestiere .Sono entrata nella scuola che non avevo nemmeno vent'anni , direttamente dal concorso nazionale senza un giorno di esperienza pre ruolo , in maniera burbanzosa ed un po' incosciente ,  sana leggerezza intrisa di felicità  , facevo altro ,  ma da subito entusiasmo e passione hanno contraddistinto ogni giornata  .Ho vissuto  in pieno il periodo brillante della scuola del fare , partecipazione e confronto,   "lavoro di gruppo " ( allora niente cooperative learning...) , la fascinazione per Mario Lodi  ( che ci ha lasciato da poco ), Lorenzo Milani , Gianni Rodari , Albino Bernardini , Freinet e  l'M.C.E. e  il tempo pieno come progetto inclusivo e laboratoriale .Non avevamo paura di sottrarre qualche ora al fatidico leggere , scrivere e far di conto per fare i burattini in cartapesta o un cartellone collettivo , per parlare e leggere il giornale in classe , per fare assemblee al mattino nelle quali si discuteva dei fatti del giorno e si cantavano le canzoni dei cantautori più bravi , si parlava tanto coi bambini e fra di noi  colleghi  e se c'era un avvenimento importante collettivo o individuale era quello che ci "prendeva" , in barba alle programmazioni rigide , alle grigie  griglie  , al curricolo.Pian piano le cose sono un po' cambiate , la scuola è  del resto specchio e recettore di ogni modificazione .Poi l'irruzione delle tre I di morattiana memoria : internet , inglese , impresa  che declinate nella scuola primaria hanno aperto il periodo dei moduli , delle ricette precotte  per  i vari ambiti disciplinari e del  richiudersi  sempre più nelle classi e nelle discipline ...svelti , svelti , verso una  produttività ispirata alla terribile espressione "meritocrazia " , verso una tuttologia superficiale e spesso deleteria sopratutto per i soggetti più deboli. ( Io non mi sono mai assoggettata ...però )Ma questo non è importante ...o meglio lo è eccome  , ma non erano questi i miei pensieri oggi...io pensavo alla bellezza di vedere i bambini crescere , evolvere e cambiare ,appassionarsi . Al piacere di gustarsi la loro innocenza , la capacità che hanno di giocare sempre , ovunque , con qualsiasi cosa , col cibo , con gli oggetti e poi pian piano anche con le parole , col disegno . Al gusto di leggergli delle cose e vederli ad occhi spalancati  , all'emozione di accorgersi che pian piano le cose che a volte sembrano cadere nel vuoto tornano fuori sotto forma di nuove consapevolezze. Alla pienezza nell'ascoltarli e nel guardarli esprimersi con l'immensa capacità artistica ed espressiva che li contraddistingue .Stare coi bambini è una  preziosa ricchezza continua ed imprevedibile ,  con loro  la sconfinata specificità umana  si manifesta nella costante diversità dei gruppi classe ma nell' altrettanto perenne molteplicità dei caratteri  e delle singole storie/narrazioni , negli anni diventate  anche multiculturali .