antonia nella notte

numeretti insignificanti


Dopo aver lavorato ai "numeretti" nel registro elettronico , sfranta e avvolta da senso di non senso  non posso che condividere questa cosa...Una maestra, dopo aver consegnato le schede di valutazione ai genitori, scrive queste riflessioni sul voto nella sua bacheca:“Non sono stata capace di dire no. No ai voti. Alla separazione dei bambini in base a quello che riescono a fare. A chiudere i bambini in un numero. Ad insegnare loro una matematica dell’essere, secondo la quale più il voto è alto più un bambino vale.Il voto corrompe. Il voto divide. Il voto classifica. Il voto separa. Il voto è il più subdolo disintegratore di una comunità. Il voto cancella le storie, il cammino, lo sforzo e l’impegno del fare insieme. Il voto è brutale, premia e punisce, esalta ed umilia. Il voto sbaglia, nel momento che sancisce, inciampa nel variabile umano. Il voto dimentica da dove si viene. Il voto non è il volto.I voti fanno star male chi li mette e chi li riceve. Creano ansia, confronti,successi e fallimenti. I voti distruggono il piacere di scoprire e di imparare,ognuno con i propri tempi facendo quel che può. I voti disturbano la crescita,l’autostima e la considerazione degli altri. I voti mietono vittime e creano presunzioni.I voti non si danno ai bambini. In particolare a quelli che non ce la fanno.La maestra lo sa bene, perciò è colpevole. Per non aver fatto obiezione di coscienza.”Il“maestro” Manzi riportava nella scheda di valutazione di tutti gli studenti la stessa formula: “Ha fatto quel che può, quel che non può non fa”.