antonia nella notte

Appunti di letture 2019


 
N.66Fabio Bartolomei L'ultima volta che siamo stati bambini Edizioni e/oNon conoscevo questo scrittore/sceneggiatore e sono contenta ; mi è piaciuto ed ogni volta che scopro autori stimolanti e gradevoli (perchè leggere è sopratutto un grande piacere ...non mi piace chi usa la lettura soltanto come "ammaestramento " per ampliare super io giganteschi)sono soddisfatta !La storia è lieve come può esserlo uan storia di bambini ma è in crescendo e diventa man mano piena di profondità e di "grazia".Il racconto è ambientato a Roma ; quattro bambini si divertono a giocare insieme , ; nonostante  i divieti, il coprifuoco , le macerie , la miseria e la fame bellica.Cosimo vive con il fratellino minore e con il nonno .La madre è morta , il padre disperso in guerra. Vanda, bambinona corpulenta dal cuore grande vive in orfanotrofio dove è stata accolta con grande affetto e particolare predisposizione da Suor Agnese.Italo , figlio di un fascista , è un piccolo e fiero balilla che indossa con fierezza divisa e fez e vive all'ombra del fratello maggiore , ferito al fronte e celebrato come un eroe .Poi c'è Giovanni, forte, coraggioso , la spalla su cui piangere , il collante del gruppo amicale. Riccardo è anche ebreo e in un giorno d'Ottobre sparisce improvvisamente , prelevato e portato via dai soldati tedeschi senza alcuna spiegazione .I tre rimasti decidono di Auschwitz a cercare all'enigmatico CAMPO di cui Italo aveva visto un disegnino che rappresentava certamente l'ingresso di immaginando il campo come un campeggio.Si incamminano entusiasti per le campagne , affrontano la fame , la notte buia , lo spavento incontrando varia umanità. Sulle loro tracce , suor Agnese e Vittorio , il fratello di Italo che mostrano la forza dell'amore fraterno e della fede .Una scrittura fluida che ti pone in situazione di attesa , di curiosità e di speranza mista ad un pò d'angoscia per la sorte dei piccoli. .Italo muore  , di febbre e di stenti dopo una settimana di notti all'agghiaccio e di fame , muore fra le braccia di suor Agnese che li ha finalmente ritrovati .Nelle ultime pagine , un pò disturbati e con le lacrime agli occhi per la morte del bambino ( fino all'ultimo ho sperato in un lieto fine) non si lascerà più andare i protagonisti della storia portandoci in eredità un'importante conclusione: i bambini di allora sono gli anziani di oggi , quelli che dobbiamo assolutamente ascoltare quando ci spronano ad opporci al ritorno del fascismo. TRA LE 1091 PERSONE DI RELIGIONE EBRAICADEPORTATE DURANTE L'OCCUPAZIONE DI ROMAC'ERANO ANCHE 281 BAMBINI NESSUNO DI LORO E'TORNATO.