antonia nella notte

APPUNTI DI LETTURA 2020


N.48 Rebecca KauffmanLa casa dei GunnerBig SurDopo la fatica mista ad intolleranza , mista a rabbia che ho fatto per leggere il libro di Ballard mi ci voleva un libro così che è scivolato via come l'olio , una storia relativamente semplice , scritta in maniera scorrevole e lineare (forse anche un pochino troppo...). Percepisco l'influsso /stile delle scuole di scrittura creativa  presso le quali la Kauffmann ha studiato,  ma la storia è garbata , ben costruita, scritta in maniera onesta . Non velleitaria.E' la storia di un'amicizia o meglio di un gruppo di amici che fin dalla tenera età si ritrovano in una sorta di club segreto ,presso una casa abbandonata , un pò tetra , la casa dei Gunner , appunto , che contiene ed accoglie  i loro incontri infantili , poi quelli di adolescenti . IL protagonista che diventa via via primario e voce narrante è Mikey Callahan , poi ci sono Sally, Linn, Alice ,Sam e Jimmy .Ad un certo punto della loro prima giovinezza  trascorsa assieme , Sally si allontana da tutti , diventa un ombra e parallelamente al suo allontanamento il gruppo sembra disgregarsi seguendo ognuno lo svolgersi della propria vita.Quando , ormai adulti , con lavori , luoghi di vita, storie proprie si ritrovano è proprio in occasione del suicidio della stessa Sally ; ed è ricordandola e celebrandola di nuovo assieme che  i ricordi e le narrazioni si intrecciano ed ognuno di loro crede di rintracciare in qualche comportamento dell'epoca il motivo della morte di Sally. Questo strappo/dolore e questo nuovo inizio ricompattano il gruppo amicale proprio mentre Mickey sta perdendo la vista per una  malattia degenerativa .Allo stesso tempo Jimmy mette al corrente Mickey di una verità sconvolgente sulla sua origine , sulla madre , sul padre e la sorella ed è proprio venendo a conoscenza del fatto che John non è il suo vero padre paradossalmente impara  a"guardarlo" ed ascoltare e comprende ciò che ha fatto per lui. Nell'intreccio delle storie , nello svelarsi dei personaggi pian piano nonostante certe tragicità infondo c'è un finale di serenità.Mi ci voleva Mickey sapeva di avere questa abitudine spesso inconscia : ripetere le cose he considerava vere .Gli dava sicurezza , la sensazione di vare le gambe più salde.Una piccola , piacevole scossa. Jimmy spiegò: "il paradosso è che siccome la gente vuole fare quello che vuole il gruppo può capitare che agisca in senso contrario ai suoi desideri individuali .Ma se ogni singola persona si comporta così , nessuno ottiene ciò che vuole."