N.42Michele Mari Le maestose rovine di SferopoliEinaudi25 racconti brevi e brevissimi , 13 inediti e gli altri già pubblicati su vari giornali e riviste letterarie. Ogni opera di Michele Mari mi sembra una grande prova di intelligenza ,acume e reale autonomia di pensiero , passione per la lingua ( Io sono totalmente sedotta dall'uso che delle parole della lingua italiana fa Mari) e quasi sempre , sfida ai cosidetti "generi "e alle convenzioni letterarie più o meno modaiole . Racconti da centellinare , ed alla fine di alcuni racconti capita di essere estremamente compiaciuti e di volerli rileggere. Quasi subito alcuni... a me è capitato con "oniroschediasmi " sul sogno ,"Il buio", "Strada provinciale 921" "scarpe fatidiche" "Il falcone "boletus edulis "...Certo non sempre è una lettura facile! Ma è proprio questo ospitare tanti doppifondi o il gusto per lo spiazzamento finale a far nascere il desiderio di tornare e vagare fra le pagine, di riguardarle, con la sensazione di aver perso qualcosa, la voglia di rileggere viene proprio dalla percezione non sempre limpida che i piani di lettura siano innumerevoli e che sfuggano. In tutto il mondo di Sferopoli, tempo e spazio diventano fluidi, valicabili, così come il confine tra realtà e immaginazione è labile. La letteratura stessa si fa chiave di lettura del mondo, fonte per giochi letterari più o meno arditi, riscritture parziali di capolavori, tra divertissement e manifestazioni di acuta ironia.Per leggere con piacere Mari ci vuole , credo nnanzitutto la predisposizione a sospendere l'incredulità , un bel dizionario a portata di mano (che serve , eccome...ah che bravura anche nel costuire ed assemblare neologismi !!!), una certa capacità nel cogliere citazioni e richiami letterari, almeno alcuni dei tanti riferimenti culturali intertestuali e una sana capacità di divertirsi con le trovate geniali e particolari che il nostro sa certamente regalare.