N.28Pedro AlmodovarL'ultimo sogno GuandaAppena ho visto la pubblicità di questa nuova uscita me lo sono preso. Mi piace molto Pedro Almodovar regista .Le sue storie , l'eleganza delle sue scene , la sua poesia nelle immagini e la sua pietas nel raccontare le persone. In qualche modo lo sento "affine". Pensavo di trovarmi davanti ad un'autobiografia , genere che mi piace e mi rilassa ed invece mi sono trovata 12 racconti , nei quali ci sono certo momenti e riflessioni autobiografiche (come "l'ultimo sogno" che da il titolo al libro e che racconta le ultime ore di vita della sua mamma).Ci sono pezzi che sono che sono delle brevi sceneggiature ( Almodovar si interroga anche sulla differenza fra lo scrivere una sceneggiatura ed un vero e proprio romanzo ), racconti di incontri come quello con Andy Wharhol , con un impalpabile , volatile vampiro , la cantante messicana Chavela Vargas ; (le musiche spesso meravigliose dei suoi film , preziose e ricercate mi hanno sempre avvolto e costretto ad andarle a ricercare ).Poi c'è questo suo rapporto forte con il cattolicesimo ( in Spagna dei primi del 900 ...poi ) affrontato da ateo che si pone anche di fronte al fatto della pedofilia presente ovunque nei conventi e nelle istituzioni religiose. Altri racconti sono istantanee di personaggi che rimandano immediatamente al suo cinema , al suo sguardo sulle persone , sulla gente qualsiasi o trasgressiva ed anomala. Fantasia e visionarietà."quelle improvvisazioni racchiudevano una grande lezione per me .Stabilivano la differenza fra finzione e realtà e dicevano come la realtà abbia bisogno della finzione per essere più completa , più gradevole , più vivibile."Entro con la madre in salotto e lei ci segue per continuare a giocare :per tre quarti d'ora non faccio che guardarla .Guardare un bambino è come guardare il mare o il fuoco .Sono sempre autentici e si rinnovano di continuo , indifferenti al tuo sguardo.Un silenzio conventualeAd un certo punto Slimani ( una premio Gouncourt )dice che bisogna accettare il proprio destino , che sia buono o cattivo. Io mi rifiuto di accettarlo e mi sforzo di migliorarlo , sebbene l'isolamento e l'immobilità non siano i modi migliori per migliorare alcunchè . Ma uno vive in pace con le proprie contraddizioni .E quelle sì che le accetto.C'è un'ingenuità commovente nel volere e non potere