antonia nella notte

Appunti di lettura 2024


N:24Emanuela AnechumTangerinnedizioni  e/o "Tangerinn" è il nome che Omar, migrante arrivato dal Marocco , ha dato al suo bar situato vicino alla spiaggia , in Calabria , vicino al mare dal quale arrivano continuamente nuovi migranti. Mina è la figlia di Omar e di Berta la madre italiana che vive chiusa in un mondo tutto suo . Anche Mina decide di emigrare  come il padre ma verso Londra in cerca di una sua identità , nel tentativo sempre molto "costruito" di crearsi una personalità cosmopolita , infondo però Londra , gli inglesi , il cibo , il clima , le mode , gli atteggiamenti non le piacciono davvero , sembra un' osservatrice , una studiosa delle persone  mai partecipe infondo. Quando il padre muore torna in Calabria dove ritrova le persone della sua vita , la sorella Aisha che è diventata musulmana praticante , porta l'hjab , gestisce il bar e fa volontariato sostenendo ed aiutando i nuovi arrivi dal mare. La madre è attonita dalla morte del marito , non si alza quasi più dal letto e naviga in un'assenza che è la sua essenza. Ci sono poi la nonna materna e la sua badante polacca .In attesa di riallacciare dei legami e di gettare le ceneri del padre nel Mediterraneo Mina  conosce Nazim , un ragazzo turco che lavora nelle navi che salvano le persone e ripercorre la vita del padre , nella sua vita in Marocco , fra i tanti fratelli , la miseria e la spinta ed il bisogno di collaborare, riuscendo ad arrivare  grazie anche ad un caro amico di Tangeri in un'Europa ostile e desiderata , nella parte ricca del mondo .La Francia non gli piace ed arriva in Calabria che riconosce come terra più vicina alla sua sensibilità. Due generazioni unite dal bisogno di partire, di essere altrove ; Omar per questioni strettamente economiche , la figlia Mina per una irrequietezza che assume la necessità di affermarsi , di definirsi , di conoscersi attraverso la conoscenza di altri mondi. Le tanto esaltate "radici " diventano un'identità sfuggente , mescolata, ibridata di generazione in generazione , ineffabile,  "quando sono lì vorrei essere altrove e viceversa".Una piacevole costruzione della storia , priva di pietismo sempre ed a tratti originale ed illuminante, mai moralista mai retorica nel parlare di integrazione .Le radici come sogno sfuggente vaticinato e non sempre però capace di farci ritrovare . ***