antonia nella notte

Appunti di lettura 2024


N: 46Michele MariLocus desperatusEinaudiForse dovrei aspettare prima di scrivere qualcosa su questo breve "romanzo" ,riflessione filosofica , memoria interiore di Mari. E' certamente particolare e spiazzante , sento quasi l'esigenza di rileggerlo subito per penetrarlo , anche perchè ad una prima lettura mi sono trovata a ricercare parole ed espressioni usate. L'uomo ( lui) vive da solo in un appartamento stipato di libri rari ,  stampe d'epoca fra le quali un Piranesi , oggetti preziosi , collezioni rare e cianfrusaglie. Nel rientrare nella sua casa si accorge di una croce greca disegnata sullo stipite della porta . E' un segno .Si allarma .Qualcuno vuole impadronirsi della casa e delle cose che contiene , impadronirsi quindi di lui e sostituirlo .L'uomo resiste , intraprende una lotta contro delle identità indefinibili che lo perseguitano. Cerca di districare gli enigmi che si presentano ma nulla è come sembra. Le cose stesse si difendono o lo tradiscono o cercano di nascondersi .Esse hanno acquisito la vitalità del loro possessore ed una loro volontà. Nel cercare una logica ed un motivo per eventi surreali e così destabilizzanti l'uomo incontra vari personaggi ( tutti i nomi di persone o di luoghi hanno un ' iniziale maiuscola e tre asterischi) reincontra la madre e il padre morti e diversi compagni di scuola in varie forme.Le cose sono vive . le cose stesse diventano una barriera apotropaica contro gli usurpatori :un idolo africano che imprigiona il male , un omino Michelin intrepida guardia dell'appartamento.Michele Mari utilizza a piene mani la sua fantasia , la sua erudizione , il linguaggio raffinato e ricercato che lo contraddistingue , cita, cela , collega una cosa all'altra , un parola all'altra , un libro ad un altro libro ad un film ad uno stato mentale .Un libro indefinibile, difficile definirlo ( che Mari cerchi proprio questo ?) Colto , per nulla facile , Mari avanza nella sua sperimentazione con grande maestria , vedremo dove andrà.Ridotto così , ero re : delle mie cose, delle mie collezioni , dunque di me che in quelle collezioni avevo sistematicamente trasferito ogni mia più intima particola, fino a ricomporvi un'analitica e dissociata entelechia.