antonia nella notte

"Disimpegno attivo"


La paura di perdere l'identità è la prova che la si è già perduta.Raimon PannikarNei periodi di cambiamento ,quando prevalgono le incertezze collettive sui punti fermi ,rassicuranti ,il tema dell'identità torna ad essere suggestivo.Pericoloso.L'identità  che va a fare leva sui vincoli del sangue ,della terra ,della tradizione,può facilmente trasformarsi in un'arma per combattere gli altri,che esprimono una diversità non integrabile in tali parametri.Ultimamente  ,con sfumature diverse,più o meno civilmente, si sono moltiplicati appelli di ,intellettuali,laici ,politici che invitano a  difendere  "l'identità cristiana"dell'Europa,addirittura con rabbia ed orgoglio. Credo che l'equivoco di simili posizioni consista nel concepire l'identità  come UN POSSESSO che deve essere difeso,dagli altri ,che costituiscono comunque un potenziale pericolo.Essa rappresenta invece il segno del nostro limite ,quello che ci libera dal delirio onnipotente di rappresentare la totalità ma sopratutto va concepita come una realtà fluida nella quale ogni contributo che viene dagli altri è essenziale .Nessun io senza un tu.La difesa aggressiva alla propria "identità"rivela che si è aggrappati ai propri possessi ...per i cristiani l'antitesi con la fede cattolica che recita"chi vuol difendere la propria vita la perde";la fede non può servire per battaglie identitarie ..semmai c'è la Paura ,che è il segno sicuro di un identità fragilissima senza il proprio centro da cui partire per  saper/voler dialogare.Poi c'è l'aspetto "politico",che merita di essere demolito  e criticato impietosamente ;si addossano all'identità problemi politici che andrebbero risolti con altri strumenti .si ipostatizza così un identità cristiana o islamica ,le si giudicano astrattamente incompatibilie ,si chiama a raccolta per un presunto scontro di civiltà giudicato ormai inevitabile.Operazione scorretta sul piano culturale e piena di malizia su quello politico.Coi media che fanno da cassa di risonanza (o da tromboni),il travisamento è garantito.Non rimane che il disimpegno attivo e la demistificazione critica di queste pretese crociate .