antonia nella notte

Post N° 724


Mai come in questo periodo si parla delle religioni ;un po’ per il pervasivo senso di malaccettazione dell’Islam in tutta Europa(è dei giorni scorsi la notizia che il nome Mohammed in Inghilterra ha superato diversi usatissimi  nomi inglesi per diffusione e su questa cosa ho sentito commenti fra lo spaventato e il decerebrato ),un po’ perché questo papa ritiene di doversi occupare in particolare ed insistentemente  di tutte le  questioni italiane ,passando come un caterpillar sui laici e i non credenti. Per le feste di fine anno  è tutto un florilegio ed un mix continuo di lustrini e presepi,alberi ormai di design e presepi,incitamento all’acquisto e presepi,lusso e presepi,abiti da sera e presepi ed è proprio sul presepio che quest ‘anno in particolare c’è un interessamento forte ,almeno riguardo le apparenze,sulla sostanza non so..Prima la questione dell’Ikea che(orrore!!!) non vende statuine ,poi la scuola di Bolzano che,per scelta  non ha fatto il presepe ed è finita nel caldero-ne/li mediatico Questa della scuola è la cosa che più mi interessa ;ci vivo e ne respiro gli umoriQuesta alzata di scudi neocon ,teocon,convertiti ad hoc,fulminati sulla via di Damasco ,dell’ultima ora è insopportabile .
Ho provato ad argomentare con qualcuno su questa cosa dell’inopportunità del presepe a scuola che non è né luogo di culto , nè “casa”privata ,suscettibile di  scelte personali e dove  quindi si  dovrebbero  rispettare tutti mantenendosi in quell’ambito di laicità dove tutti si sentono rappresentatiApriti cielo!.  Mi hanno aggredita dicendo che per loro il presepe è “cultura”e che come tale non ha connotati religiosi.(SIG!)E poi guai se si fa questo per i  Musulmani ..che sono ospiti e che devono assimilare le nostre tradizioni e bla bla bla e se noi andiamo giù dobbiamo rispettare le loro  etc etc…via discorrendo con tutta la sequela nota ed asfittica del pensiero qualunque Ho provato  dire,inascoltata ,che ero io che non vivevo bene quella rappresentazione
(peraltro priva di ogni valenza estetica,i bei presepi mi piacciono eli vado a vedere..qui in Umbria poi...),Che la laicità della scuola è un valore ,che chi vuole ha le chiese..e tante ..che ad una istituzione dello stato non si chiede di disquisire di teologia ma di garantire la convivenza e l'accoglienza di tutti ,senza discriminazioni economiche ,culturali,etniche o religiose.  Obiettivo anche squisitamente didattico-educativo.Nel corso del loro progetto educativo gli insegnanti di Bolzano – tenendo  il presepe negli scatoloni – hanno ritenuto che questo obiettivo didattico potesse essere meglio raggiunto rinunciando ad esporre il bue e l’asinello. È una scelta del tutto coerente con l’impianto laico della scuola pubblica. Una scelta, non l’unica peraltro.Un’altra poteva essere quella “inclusiva”, attenta cioè a inquadrare oggi il presepe nella sua cultura e nella sua tradizione; ma altrettanto impegnata a esporre un candelabro durante la festa ebraica di Channukkà o ad inquadrare quella islamica di Id Al fitr o quella buddhista del Vesak o anche i miti del sole invitto e delle feste del solstizio così belle e dimenticate! Le identità  contano e meritano attenzione anche sul piano educativo: ma, appunto, in quella prospettiva dialogica, pluralista, inclusiva, critica propria della scuola laica. Insomma si può e si deve parlare del presepe, anche allestire ma senza farne la bandiera dell’italianità o delle radici cristiane del paese,brandendolo come un’arma.