antonia nella notte

Furlo


Andare al mare dall’entroterra è valicare l’Appennino,salire fino allo spartiacque e poi giù attraverso i paesetti incastrati nei fondovalle .Lungo la strada,mi perdo a rubare al volo ; sottoboschi sontuosi di ciclamini fittissimi,anemoni effimere ,asfodeli gialli e orchidee nane viola –azzurrate. Da parecchio non percorrevo la “Flaminia”nel tratto che attraversa la Gola del Furlo ,la veloce galleria la taglia fuori dalla rotta rapida .Oggi no. Nessuna
fretta .Piacevolissima una sosta in mezzo alle due grandi pareti di rocce scoscese in mezzo alle quali scorre con i suoi colori azzurro verdastro il fiume Candigliano che poco avanti si va a gettare,dopo un bel salto, nel Metauro. La vecchia consolare romana che attraversa il "buco",più che galleria,scavata nella roccia da Vespasiano (da piccola mi incuteva un brivido d’emozione percorrerla e poi tutti suonavano il clacson producendo una strana eco:erano i rumori dell’arrivo al mare …).arriva all’arco d’Augusto in Fanum Fortunae ...al mio mare.C’è poca acqua quest’anno ,ma bagnate dal sole
, le acque,i verdi ,le rocce , assumono la solita forma/forza di  estrema ,ctonia bellezza.