antonia nella notte

il respiro, questo sconosciuto...


dicono che il vento sia il respiro della terra, una reazione, un mutamento che tende a riportare le cose ad uno stato di quiete, tende insomma a riequilibrare le cose. allo stesso modo il mio respiro può essere una reazione psicosomatica inconscia a variazione della chimica corporea o a particolari processi psichici di tipo emozionale. in ogni caso anch'esso tende a ricostituire l'omeostasi psicocorporea, a restituire cioè corpo e psiche al loro stato di quiete ed equilibrio di base. partendo da queste premesse e, visto che il respiro è l'unica funzione dell'organismo ad avere due modalità, una automatica inconscia e una volontaria conscia, fino da tempi antichissimi è stato usato per produrre stati di quiete utilizzati a fini meditativi e di ristabilimento dello stato di salute. questo è vero però solo quando e se il respiro usato sia uno quieto, profondo e ritmico. effetto contrario si ottiene con un respiro concitato, volutamente affannoso, usato per alterare gli equilibri psicofisici e procurare stati eccitomotori, di solito in ambiente sciamanico. spesso questa pratica sana non è, in quanto, invece di ristabilire equilibri alterati, tende ad alterare l'equilibrio psicofisico di base. solo raramente, e in mani molto esperte, questa modalità può essere usata per raggiungere nuovi e più funzionali equilibri. con questo niente vieta al viaggiatore curioso di sperimentare entrambe le modalità e poi trarre ciascuno le proprie conclusioni. de gustibus...