antonia nella notte

Hrabal


Il tenero barbaro Rientrando tardi ,la sera dal suo lavoro,dalle sue visite e dai suoi incontri straordinari ,Vladimir si sdraiava vestito sul suo letto di Liben ,in via Na hrazi Vecnosti,sull’argine dell’Eternità,n 24.Fissava la lampada a saliscendi sopra il cuscino e sotto la pioggia della luce elettrica ,scriveva delle lettere  a se stesso,scriveva il proprio diario.…Pazzamente amava e terrorizzava chiunque incontrasse,perché preferiva apparire un po’ matto piuttosto che piccolo borghese……nel corso della sua vita ha sempre tentato di irrompere nel tessuto e nel nucleo della  materia e di coglierne la bellezza interna e con le opere grafiche ,di celebrare la grande madre materia e attribuirle spiritualità… …Vladimir odiava il denaro…Tutti i vizi dell’epoca passavano per Vladimir:la perfidia,la finzione ,l’irritabilità patologica,l’allergia ,l’atteggiarsi a
sempliciotto e a imbecille,il dogmatismo,la malinconia romantica e il rifugiarsi nei sogni,il ribrezzo per le cravatte,il gusto dell’osceno,i pettegolezzi da cortile,l’isteria,la suscettibilità,il narcisismo ,il sentimentalismo,la diffidenza……profondeva sempre il suo talento dove c’era poco di qualcosa,per dimostrare che omnia ubique e che il massimo è nel minimo,che ogni punto del mondo è il centro del giardino dell’Eden,mentre i giardini pensili si trasformano lentamente in macerie  e polvere e in quella polvere ogni bellezza resiste ,in quel pizzico di argilla ogni cosa ricomincia…DA:"il tenero barbaro"