“Il peggior tipo di speranza è la falsa speranza”,K.L.Sono stata a vedere
“In questo mondo libero”;l’ultimo
Ken Loach,Osella d’oro al Festival di Venezia .Il film ,come suo solito poco lezioso,dalla riprese scarne e rapide ,per niente privo di emozioni .
Ben raccontato. Storia dura ,reale ,attuale. Cazzotti sullo stomaco i film di Loach ma che non lasciano con l’amaro in bocca del pessimismo .Si riparte.Incazzati.Denuncia e come sempre storie ben raccontate che fanno pensare e ti pongono lì nel mezzo dei problemi senza melenserie romanticoidi o storie intrecciate del tutto inutili;in questo caso la mercificazione di esseri umani ,migranti nel “mondo libero”trattati peggio degli schiavi e degli stessi procacciatori di lavoro a giornate ,ad ore, anch’essi marginali,oscillanti pericolosamente fra la pietas ed il cinismo.Ci ho pensato diverse volte in questa giornata di decantazione dal film di ieri sera , mi veniva in mente continuamente la gente che vive sotto i ponti di Roma o Milano o in qualche roulotte sgangherata ai bordi delle città e i caporaletti che la mattina li indirizzano in lavori malpagati e schifosi o nei cantieri ,ombre trasparenti poi ancora più su le agenzie più o meno legali che si appoggiano su traffici di malavitosi veri e propri che terrorizzano e si ingrassano della disperazione dei dannati dei paese terzi.Mi è sembrato soft anche il Lunedì che di solito percepisco come pesante .