antonia nella notte

Nobel


Non amo le religioni né le chiese, perché educano al rancore, all’odio, alle guerre: guardi l’Irlanda del Nord. Allevano le persone a credere d’essere meglio degli altri solo perché sono credenti".Doris LessingSono contenta che il premio Nobel per la letteratura sia stato assegnato ,non a Benigni per Dante (seppur piacevole non c’entra ) né a Dylan (anche lui gradevolissimo ma …)come qua e là si era letto e ciarlato  ma a Doris Lessing.
La cosa mi permette peraltro di riprendere il mio dimenticato,abbandonato tag”donne che scrivono”,e di celebrare una scrittrice che mi piace perchè sa raccontare e perchè ci scambiavamo i suoi libri al collettivo femminista.La Lessing è donna cosmopolita,laica,indipendente ,la sua vita prima ancora della sua letteratura è una vita di ribellioni,ripensamenti,conflitti ,di scelte radicali,cambiamenti decisi.E’ autodidatta e anche questo mi piace perché trovo che costruire la propria formazione guidati dalla curiosità e dall’istinto sia un cosa oltremodo divertente e perenne ,il che non guasta. E’ nata in Iran, Ha vissuto in Sudafrica ,a quindici anni appena se n’è andata di casa .Ha fatto parte della sinistra antirazzista inglese ,poi è stata comunista .Ha rinnegato il comunismo ma ha continuato ad essere una ribelle istintiva (naturalmente di sinistra )Ha pubblicato romanzi, racconti, opere teatrali, libri di fantascienza; nella sua opera, che affronta tematiche sociali quali il conflitto razziale, l’emancipazione femminile, l’impegno politico, ha una grande importanza l’elemento autobiografico. Tre continenti coesistono nelle pagine e nella vita di Doris Lessing: Asia, Africa ed Europa. Un intreccio di corpi e luoghi che fa della sua opera letteraria una matassa di fili multicolori, anche quando il referente primario della sua scrittura sembra essere il solo universo femminile.Nei romanzi degli anni cinquanta e dei primi anni sessanta narra dell’Africa e critica apertamente l’ingiustizia del sistema di potere dei bianchi, e per questo è stata bandita da Zimbabwe e Sudafrica nel 1956. Dopo i divorzi , si è dedicata totalmente alla letteratura ,scrivendo parecchio .L’ultimo libro,tradotto in italiano per Feltrinelli  “le nonne”,lo ha scritto nel 2003 ,adesso ha 88 anni e la prima cosa che ha detto quando le hanno comunicato che aveva avuto il Nobel è stata “Oh cristo,ho fatto poker!”