antonia nella notte

acatalessia


Il lungo,familiare,armonioso viale dei tigli è
scheletrito per metà,da una parte già le sagome si stagliano nere e luminescenti. Dall’altra ci sono ancora delle foglie ,gialle ,arancioncine.Chissà da cosa dipende questa asimmetria ,forse il vento,la posizione,la case,la terra .Stranezza.Non ci avevo mai fatto caso prima d’oggi .Eppure quando ero bambina  ed oltre quel viale lo percorrevo giorno dopo giorno ,fino alla mia scuola ed a piedi ;una volta parlavo fitto fitto con un mia amica ed ho persino battuto la testa in un tronco,distratta  come sempre dalle parole e dalle persone. Allora le foglie per terra non erano immediatamente raccolte e spazzate via dagli addetti ,non le si consideravano “sporche”e restavano lì a lungo a formare  dei tappeti alti e soffici.. Era un vero piacere attraversarle, introsciandosi ben benino fino alla caviglia ,esaltata dal buttarsi dentro ad ascoltare il crepitio frusciante o la morbida consistenza dell’umidore che le nebbie del mattino putrefacevano naturalmente .Erano i miei  prodromi dell’inverno .