antonia nella notte

Blob/blog


In questi giorni di indagini sul delitto della ragazza inglese a Perugia si è parecchio discusso dei blog dei ragazzi coinvolti nella vicenda. Brani estrapolati ,inserti  di racconto ,pezzi di palestra di scrittura, sono diventati motivo ed occasione per una sorta di analisi introspettiva di massa .(... curioso leggere in qua e in là ...immaginando l'occhio guardone di chi va cercando psicopatologie e devianze....provate!)Psicologia  spicciola da rotocalco e da sala d’aspetto assurgono a dignità dotta nella distruzione e/o svilimento del mezzo “blog”. Un sacco di persone ,psicologi più o meno videodipendenti,giornalisti e giornalai, hanno fatto a gara nel deprecare,criticare,sminuire;nello sperticarsi a dire che si,chi ha un blog ,è un minus habens ,un qualcuno che non ha  possibilità di relazionarsi con nessuno e  nel vuoto pneumatico della sua esistenza non può che pateticamente affidare ad un diario on line i propri deliri e le proprie ovvie frustrazioni. Coloro  che dall’aumento dell’uso della rete e dall’allontanamento di televisioni e pappe pronte ,eterodirette , hanno solo da perdere posso capirli  ,è una questione di sopravvivenza ,di attaccamento alle proprie monocordi comprensioni e capacità interpretative ed al  loro orticello.Mi sembrano meno comprensibili le parole di chi ,per  professione ,per  ruolo educante o presunto tale,  nei confronti dei ragazzi e in primis di se stessi ,dovrebbe almeno cercare di capire un po’ meglio,evitando di ancorarsi subito ai luoghi comuni neo luddisti che rischiano di creare ancora di più muri e muriccioli.In questo paese comunque è risaputo che si legge pochino ,maitre a penser compresi  e ci vuole comprensione.