antonia nella notte

Le streghe


In questi giorni di discussione attorno alla 194 ,non nego di provare un certo fastidio  a sentire gli uomini parlare del dolore connesso ad una interruzione di gravidanza. Sfido chiunque a convincermi che ne sappiano qualcosa ma sul serio ,nel senso di carne e sangue e non di solidarietà più o meno reale sulla quale non discuto e che spesso in situazioni di ansia  da attesa non serve neanche tanto.Non sopporto troppo neanche tutto questo sperticarsi nel comprendere il dolore delle donne in generale ,da dovunque venga .Una maternità non voluta è il dolore più forte;il terrore di dover affrontare una gravidanza e peggio  una maternità non scelta,non desiderata è peggio di qualsiasi cosa;la propria vita sembra improvvisamente chiudersi a riccio,si materializzano scenari che detestiamo e prospettive non scelte ,un ostacolo insormontabile che viene da dentro ,che è in noi ,ci mangia dall’interno ,nostro malgrado ,per un errore e/o per una violenza. A quel punto l’i.v.g .è la liberazione ,il sollievo ,il ritorno a possesso del nostro corpo e della nostra vita. Ho visto donne felici di sentirsi di nuovo in grado di decidere e di essere.Senza rimpianti,senza senso del peccato,libere dal dolore ,altro che  ! Ed in questo senso la legge 194 è un legge di civiltà eccome ,perché gli uomini e le donne sbagliano e quando sbagliano non può essere per sempre,perché la vita è vita quando la si desidera . Basta con sante e madonne ,basta con la retorica figlia di chi teorizza ed enfatizza la vita e benedice le armi. Se ne stiano ben stretti in chiese e caserme e lascino in pace le donne.E' insopportabile la retorica laida di chi vuole convincere le donne stesse a provare dolore per quello che loro pensano sia giusto e santo.