antonia nella notte

Nuovo


In diverse questioni ,la novità,il “nuovo”, viene considerato un valore tout court e come tale abbracciato spesso  senza porsi nemmeno il problema del valore reale delle stesse novità proposte ,avviene un’operazione automatica ,un’equazione acefala :nuovo-buono. Nella scuola questo è tangibilissimo  e si vedono dirigenti ed insegnanti inseguire l’ultima direttiva programmatica ,l’ultima teoria didattica ,respingendo o dimenticando ciò che si era fatto prima ,in una continua corsa verso spolverate (raramente chi si comporta così va al fondo delle teorizzazioni e dei sistemi)di “ultimo strillo”;i risultati sono spesso deludenti o lasciano il tempo che trovano,vestiti vuoti da archiviare. In politica mi sembra che ci sia lo stesso vizio ,si chiede “novità”,senza determinare in che modo questa richiesta debba e possa esplicitarsi. Mi par di  capire che si sottintende parlando di novità ,di persone nuove ,volti nuovi  capaci di dare un assetto diverso alle dinamiche. Queste sono sacrosante richieste di svecchiamento e di circolazione  di idee  e  persone che oltre che anagraficamente però debbono essere portatrici di proposte e di capacità reali.Nuove le scelte e i percorsi prima delle persone,nuovo l'approccio che restituisca alla politica la sua nobiltà di servizio.Il nuovo che avanza ,già ,io sono abbastanza diffidente su chi si presenta soltanto richiamandosi ad una pretesa “novità” e mi piace andare bene a spulciare nella storia e nei programmi di tutti ma in particolare di chi si veste di NUOVO.(n'uovo?)