antonia nella notte

Padania is not italy


Eravamo presenti con un nostro ambasciatore, dice Roberto Calderoli piccato per le polemiche sull’assenza dei ministri della Lega alle celebrazioni del 2 giugno.
 Dichiarazione che appare tremendamente onesta. Perché mai, infatti, l’unità nazionale e repubblicana dovrebbe essere celebrata da chi a quella stessa nazione e repubblica chiamata Italia non intende appartenere avendone fondata un’altra a cui ha dato il nome di Padania? Concetto fortissimamente ribadito con i giuramenti di fedeltà padana, le sessioni del parlamento padano, le scuole padane e adesso anche la proposta di un esercito padano munito di artiglieria. Senza contare le continue minacce di sollevazione armata (Bossi), i ripetuti oltraggi al tricolore e il rifiuto d’intonare l’inno di Mameli coperto da un allegro motivetto, sempre padano, dal titolo «chi non salta italiano è». In questo quadro di totale estraneità, ostilità e separazione appare del tutto conseguente l’invio alla parata dei Fori Imperiali di un ambasciatore padano, provvisoriamente vicepresidente del gruppo al Senato. Che sull’esempio delle altre rappresentanze diplomatiche, almeno, non ha cercato di fare della bandiera italiana un uso igienico corporale. A questo punto di qualcosa d’altro dovremmo sorprenderci. Come sia possibile che l’intero popolo italiano debba essere governato, unico caso che si conosca, da ministri appartenenti a un’entità che si considera straniera in patria. A cominciare da un ministro dell’Interno che considerando sconveniente passare in rassegna i reparti della Polizia di Stato a cui dovrebbe sovrintendere, preferisce restarsene con le camicie verdi a Varese.
Un comportamento ingiurioso verso le istituzioni e proprio nei giorni in cui il presidente della Repubblica lancia l’allarme sui pericoli del ribellismo e della regressione civile. Ha ragione l’ex ministro Parisi: ecco cosa ne è stato dell’unita della nazione a furia di considerare la Lega un fenomeno goliardico con cui dialogare, a furia di chiudere gli occhi e di tapparsi le orecchie.Antonio PadellaroIn confronto a questo sembrano sacrosante e legittime  le singole presenze dei ministri del governo Prodi  al family day ,alle proteste sulla TAV o sull'ampliamento del Dal Molin o NO?