Mi sono letta in giro diversi pareri ,riflessioni,prese di posizione sulla questione della donna che vegeta attaccata ad una macchina da circa sedici anni .Ho letto la battaglia del padre e le sue motivazioni,quella dei giudici che hanno autorizzato il distacco dalle macchine,quello di mons. Bagnasco,gli accorati inviti del redi(ci)vivo Giuliano Ferrara e delle bottiglie d’acqua per Eluana sul sagrato del dom de milan e quelle di tanti bloggher in giro .Tutti invitano al rispetto per un dramma personale e su questo non ci piove ,mi pare persino inutile dirlo anche perché di fatto ,fuor di retorica, è il padre che da sedici anni si vive la sua bella odissea di strazio e carta bollata. Poi cominciano le anacronistiche ,pedanti ,giaculatorie etiche che non servono a niente e francamente mi hanno frantumato i cabasisi. Una delle risposte al problema dell’accanimento sulle funzioni minime vitali potrebbe essere
questo,credo. Già la questione Welby aveva assunto dei toni tali da diventare altro dal dolore privato .Questa storia come quella d' allora non ha niente di etico , è soltanto questione di POTERE sulla mente e sul corpo delle persone ,altro che "necrofilia secolarista",roba da matti!Se l’etica e la salvaguardia della vita umana c’entrassero qualcosa con il rispetto della vita umana stessa oggi Ferrara ,Bagnasco e tanti altri simili a loro ,sarebbero a Lampedusa a cercare di ripescare i non ben precisati migranti che sono
naufragati stanotte e invece delle bottigliette di plastica sul sagrato magari farebbero un giro da quelle parti aumentando le imbarcazioni per la sorveglianza e incrementando coi loro appelli superascoltati e recepiti l’aiuto immediato ai gommoni che non reggono il mare grosso no?