antonia nella notte

riscritture


Ester scrive e scrive .Nel  suo procedere ondivago le parole frugano la mente ,in quegli sprazzi chimici di serenità  dove è costretta a dividere le sue giornate con chi non riesce a penetrare ed infondo  crede di meritare indulgenza ,in barba all’epoca feroce toccatale in destino .Ha colto nell’incontro con la sua luna riarsa e splendente, la possibilità di interrompere per sempre il malinconico ciclo dell’incomprensione ,degli implacabili,ripetitivi struggenti accomodamenti di circostanza .
Ha  con fiducia e cuore fresco eluso di soppiatto la censura razionale ed immaginato tutte le meraviglie del creato attraverso il loro creatore stesso;il suo amore .Era inequivocabilmente dalla parte di ogni singolo accadimento vissuto ,dimentica della natura  spesso accidentale di ogni cosa,convinta nel profondo (credeva ,va beh)che nessuna banale contingenza avrebbe potuto addolorarla. Aveva sentito ,anche attraverso le parole del suo uomo che quell’amore era stato pre-scritto,che la predestinazione e l’ineluttabilità ne facevano strettamente parte o voleva crederlo o lo credeva davvero ,seppur per poco .Un abbraccio da ragazzi celandosi ai pettegoli fanali delle macchine davanti alla cappella col Rosso Fiorentino ,la condivisone dei parere sulla  prosaica inutilità di certe raccolte etnografiche ,la voracità bambina di bere ad una fontanella d’acqua .Un modo di accarezzarla ,un’attenzione sottile,parole sapienti  .Molto di studiato  ,chissà quante volte ripetuto in un banale copione ma lei era disposta a lasciarsi andare e viveva tutto come una magia .Ester lo percepiva ma il suo abbandono senza riserve  le aveva fatto respirare e vivere  il luogo del fluido oblio ,la disintegrazione di ogni legge e/o sintassi ; emozioni non solo di pelle ma di materia caleidoscopica ,oltre il piacere ;tanto intensa da non poter essere ricordata nei singoli dettagli, forse perchè alla lunga mutata in un tempo abitato solo di malinconia.