Veemente dio d’una razza d’acciaio,Automobile ebbrrra di spazio,che scalpiti e frrremi d’angosciarodendo il morso con striduli denti…scateno i tuoi giganteschi pneumatici,per la danza che tu sai danzarevia per le bianche strade di tutto il mondo
Oggi ho assistito al passaggio della mitica
“Mille miglia”,la più bella Corsa del mondo come la definì Enzo Ferrari,e l’ho fatto assieme agli sguardi attoniti dei bambini che si sono subito lasciati conquistare dagli inconsueti,possenti rombi dei motori ,salutando smorfiettando e sbracciandosi come matti,i bambini,sconvolti naturali , sanno sempre cosa fare e tirano al massimo, io con loro . Il suono dei motori ,la cosa più eccitante ,inusitata veemenza.Bellissime davvero alcune delle vetture ,un tripudio di cromature e di forme slanciate , bassissime ,incredibilmente lunghe , lontanissime dagli ovetti che adesso prevalgono .Gli uomini ,giovani o di più brizzolati ,con i caschi in pelle nera ,
le donne avvolte in foulard ed entrambi con preziosi occhiali vintage .L'eccitazione dell'aria veloce.Spostamento spazio temporale ed evidente ossimoro dell’idea di modernità che percepì ed esaltò Marinetti ; certo i ritmi arditi d’allora sono soltanto un gioco nostalgico ,un passatempo per ricchi ,un bussinnes di fascino certo .…col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo… un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è preferibile alla Vittoria di Samotracia…