antonia nella notte

Post N° 317


DONNE Christa Wolf,…Il passato non è morto; non è nemmeno passato. Ce ne stacchiamo e agiamo come se ci fosse estraneo…Christa Wolf, il cui cognome è in realtà Ihlenfeld, è nata a Landsberg/Warthe, oggi Gorzów Wielkopolski, nel 1929(Germania). Il romanzo che l'ha resa celebre è Il cielo diviso del 1963. Sono seguiti poi, tra gli altri: Riflessioni su Christa T., Trama d'infanzia, Nessun luogo. Da nessuna parte, Kassandra, Guasto, Quel che resta, Recita estiva, Medea.Medea, ovvero colei che guarisce. Solo attraverso la lotta del potere maschile contro il matriarcato dell'antica Grecia si è potuti arrivare a considerarla infanticida, lei, la levatrice dispensatrice di vita. Ora, l'opzione sta nell'accettare la continua violenza dell'uomo che è, solo in ultima istanza violenza fisica, ma sempre, nelle sue forme di pensiero, di costruzione e di pratica sociale, un tentativo di sopraffazione del potere della donna, o riprendere in mano tutte le chiavi del Potere, prima fra tutte quella del Mito, funzione dell'elaborazione di un sé altro da "come tu mi vuoi". Con una scrittura che è scesa nell'infero, Christa Wolf fa rinascere Medea, che grida al mondo la sua terribile profezia: siete condannati all'autoestinzione. Siete poveri di spirito, rosi dall'ambizione e coperti dell'oro delle vostre celebrazioni. Il romanzo, semplicemente perfetto nella costruzione corale di un'unica storia, sintesi dell'abisso che divide chi si esibisce come miglior suddito dell'Impero del Maschio e chi lotta per la propria affermazione, anche contraddittoria, sempre dialettica, è raschiato da un luogo del cuore che provoca dolore e consapevolezza a chi lo legge.…Più di ogni altra cosa temeva che potesse accadere anche a lei ciò che accadeva tutti i giorni: sparire senza lasciar traccia. Si sentiva costretta a lasciare delle tracce di se', tracce frettolose e negligenti, così che in ogni momento si possa rinnegare tutto quanto, di preferenza se stessi….Avremmo dovuto armarci anche spiritualmente, se il greco ci attaccava.L’armamento spirituale consisteva nella diffamazione del nemico (già si parlava di “nemico” prima ancora che un solo greco fosse montato su una nave) e nella diffidenza verso chi era sospettato di fare il gioco del nemico.Ma dove vivevamo dunque. Devo ricordarmi nitidamente: c’era qualcuno a Troia che parlasse di guerra? No. Sarebbe stato punito. La preparavamo in tutta innocenza e con la migliore buona fede.Dieci anni di guerra. Furono lunghi abbastanza da far dimenticare completamente come nacque la guerra. Durante la guerra si pensa solo a come andrà a finire. E si rimanda la vita. Quando sono i molti a fare così, dentro di noi nasce lo spazio vuoto dove si rovescia la guerra. Che anch’io all’inizio mi abbandonassi alla sensazione di vivere in quella fase solo provvisoriamente; di avere ancora davanti la vera realtà; che mi lasciassi sfuggire la vita: questo mi dispiace più di ogni altra cosa.È possibile sapere quando comincia la guerra, ma quando comincia la vigilia della guerra? Se ci fossero regole, bisognerebbe trasmetterle. Inciderle nella terracotta, nella pietra tramandarle. Che cosa conterrebbero. Conterrebbero, tra le altre frasi: non fatevi ingannare da quelli della vostra parte.In seguito abbiamo dimenticato tutti la causa che originò la guerra.CHRISTA WOLFda “Cassandra”, e/o 1984